I genitori tedeschi: più italiano in classe

La Consulta delle famiglie chiede alla Provincia di sostenere modelli di plurilinguismo: «Qualcosa per fortuna si muove»


di Francesca Gonzato


BOLZANO. La carica dei genitori sudtirolesi si fa sentire. Chiedono più italiano nelle scuole tedesche. L’obiettivo non è necessariamente ottenere più ore di insegnamento e nemmeno puntare solo sul metodo Clil (l’insegnamento di materie nella seconda o terza lingua). «Non c’è una sola risposta, ma c’è una domanda chiara: i ragazzi devono uscire dalla scuola con migliori competenze in italiano, senza dimenticare l’inglese e senza ovviamente indebolire la madrelingua», riassume Sabine Fischer, l’attiva presidente della Consulta dei genitori di lingua tedesca, che ieri ha organizzato all’Eurac il convegno con oltre cento genitori e insegnanti in platea «Plurilinguismo in Alto Adige. Quali possibilità?». Pubblico appassionato e curioso, in sala anche la sovrintendente Minnei. A fare da contraltare ci hanno pensato alcuni esponenti della destra tedesca. Convegno, concluso con una discussione cui hanno partecipato, tra gli altri, Magdalena Amhof (Svp), Brigitte Foppa (Verdi) e un rappresentante degli Schützen. «Così si mette a rischio la madrelingua», è la protesta dei pochi. La platea si smarca. La scuola italiana è partita con anni di anticipo, con i progetti pilota sul metodo Clil. La scuola tedesca inizia ora a vincere le resistenze. «Ma le cose si sono messe in movimento ed è questo l’importante», spiega Sabine Fischer. Il punto di svolta è stata l’indagine commissionata dalla stessa consulta dei genitori di lingua tedesca, che un paio di anni fa ha certificato che l’82 per cento delle famiglie sudtirolesi nei comuni sopra i 15 mila abitanti e il 70 per cento nelle periferie chiedono il rafforzamento dell’insegnamento dell’italiano. La società ha dimostrato di essere più avanti della politica. E la politica ha raccolto il messaggio. Con prudenza, ma ha raccolto. «Le aperture della Provincia sono arrivate e fioriscono diversi progetti interessanti. Come detto, non c’è una riposta sola. Non ruota tutto attorno al Clil. La didattica va avanti e puntiamo sui progetti più innovativi. Il nostro obiettivo è portare la riflessione lontano dalla “pancia” e anche dalla politica per quanto possibile, puntando su esperti, didattica, progetti verificati», spiega Sabine Fischer. Tra i protagonisti del convegno di ieri, Elisabeth Brugger, direttrice della scuola «Josef Bachlechner” di Brunico, in cui una sezione delle elementari di lingua tedesca propone un progetto «tutto esaurito», coordinato da Oriana Primucci, di didattica intrecciata di tedesco, italiano e inglese, due volte alla settimana (quattro ore complessive). Applausi scroscianti dei genitori. L’assessore Philipp Achammer garantisce che l’apertura c’è: «Dal 2016 abbiamo il nuovo piano per il potenziamento linguistico. Le scuole, grazie all’autonomia scolastica, hanno la possibilità di muoversi con propri progetti». L’intendente scolastico Peter Höllrigl garantisce che il sostegno ci sarà, anche dal punto di vista delle risorse. Servono tante classi «Bachlechner» è il filo conduttore della giornata di convegno, perché, sottolinea Elisabeth Brugger, non ci siano solo pochi studenti privilegiati che hanno accesso ai progetti innovativi. È ottimo che la politica abbia iniziato a rispondere, avverte Sabine Fischer, ma non le si può delegare tutto: «Il cambiamento deve riguardare tutti. I progetti partono se le famiglie ci credono fino in fondo, insieme ai dirigenti scolastici e ai docenti, che devono ricevere formazione ad hoc. È importante che noi genitori, italiani e sudtirolesi, facciamo la nostra parte perché la seconda lingua entri con naturalezza nella vita dei nostri figli: seguire un po’ di televisione, scegliere qualche film nell’altra lingua al cinema, leggere un libro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

La città

La rinascita green della piazzetta Schgraffer a Bolzano è completata

L’assessora Chiara Rabini: «Il progetto prevedeva la creazione di un giardino con tavolini e alberi reinterpretato secondo la sua forma originale, tenendo conto di conservazione storica, flessibilità e adattamento climatico. Questo dare un luogo accogliente, verde e vivace alla comunità»

il nuovo corso

WaltherPark, è subito “effetto-Schoeller”: aumentate le richieste di alloggi. Il neopresidente a Bolzano: «Orgogliosi di far parte del progetto»

Prima visita pubblica nel capoluogo della nuova proprietà. Hager: «Stiamo già viaggiando in quinta, ma metteremo una marcia in più» (foto Matteo Groppo)

LE FOTO. La stretta di mano nel cantiere e il saluto alzando il caschetto

L'ANNUNCIO. Confermati i tempi: primavera 2025
L'ACQUISIZIONE. Il gruppo tedesco Schoeller subentra a Signa

Attualità