Bolzano

I medici altoatesini: «Sulle vaccinazioni non si tratta»

Michele Comberlato (Ordine): «Non capiamo la resistenza della politica ad accettare dati basati sull’evidenza scientifica»



BOLZANO. «Altro che frenare. Dobbiamo accelerare». Ed iniziare a capire anche quanti sono i giovani che vanno vaccinati prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Il presidente dell’Ordine - Michele Comberlato - è amareggiato e preoccupato per l’uscita dell’assessore alla sanità Martha Stocker che davanti all’obbligo di vaccinazione - appena varato dal Governo - spiega che «la decisione presa da Roma, di rendere obbligatori 12 vaccini ci spaventa. E ci spaventano le multe. Troppo alte. Vedremo se esistono margini di manovra per abbassarle. Sono mesi che ci battiamo perchè i genitori comprendano l'importanza delle vaccinazioni ma siamo dell'idea che vadano convinti e non costretti».

Comberlato parla - al contrario - di una norma attesa da anni: «Lo Stato sta facendo il suo dovere e lo sta facendo bene. A nessuno piace mettersi il casco in testa quando guida la moto o la cintura di sicurezza quando è al volante. Ma questi due obblighi hanno salvato e continuano a salvare migliaia di vite. Lo stesso identico discorso vale per le vaccinazioni per questo non capiamo la resistenza della Stocker ad accettare dati basati sull’evidenza scientifica».

Da capire cosa cambierà nel concreto. Cambia che a partire da quest'autunno i vaccini saranno obbligatori, pena la non iscrizione a scuola, nella fascia di età da 0 a 6 anni, ossia in nidi e asili. Altrettanto obbligatori saranno nelle scuole dell'obbligo, elementari e medie, e nei primi due anni delle superiori (fino a 16 anni) ma in questo caso non è previsto il divieto di iscrizione a scuola, ma solo multe dai 500 ai 7.500 euro.

Per la Stocker la faccenda è preoccupante. «Esiste un diritto dei giovani alla salute ed un diritto all'istruzione. Questa norma - che l'Alto Adige dovrà rispettare - li fa cozzare mettendoli uno contro l'altro. Noi abbiamo continuato a ripetere che i vaccini obbligatori vanno fatti ma abbiamo sempre ripetuto che i genitori vanno convinti con la ragione e non forzati a farlo. E adesso questo obbligo totale ci spaventa non poco. Vedremo se sarà possibile ammorbidire almeno le multe». Ma Comberlato non è daccordo: «I genitori non vanno convinti, ai genitori va invece spiegata bene l’importanza della vaccinazione». E devono farlo gli esperti non le mamme dei gruppi Facebook o Whastapp. Il direttore generale dell’Asl - Thomas Schael - ha detto a chiare lettere che l’obbligo introdotto dal Governo è un segnale che va nella giusta direzione: «L’Azienda proseguirà il percorso intrapreso negli ultimi anni per sensibilizzare ed invitare la popolazione a farsi vaccinare ma va anche detto che diversi studi scientifici hanno accertato come lo strumento più efficace per aumentare l’adesione sia proprio quello dell’obbligo».

Comberlato si dice poi deluso per la non partecipazione della Stocker al convegno organizzato sabato scorso all’Ordine che parlava appunto di “Vaccinazioni tra resistenze ed evidenze”: «Mi spiace che non sia venuta - ha detto in sala scusandosi per lo sfogo - ma abbiamo perso tutti l’ennesima occasione di confronto». Tra i relatori anche Carlo Manfredi - presidente dell’Ordine della Toscana, specialista in Pediatria e Farmacologia clinica - che ha offerto dati ed evidenza scientifica precisa. Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) nel decennio 2011-2020 i vaccini eviteranno 25 milioni di morti: 2,5 milioni di vite all’anno, circa 7000 al giorno, 300 ogni ora, 5 al minuto. Ricordiamo che, secondo l’Unicef, ogni 20 secondi nel mondo muore un bambino a causa di malattie evitabili con un vaccino. «Sui vaccini - chiude Comberlato - non si può trattare». (v.f.)













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