«I miei 10 giorni di lotta per la vita nel reparto Covid» 

L’intervista. Marilena Santato, 65 anni di Lagundo, è guarita: «Mai né febbre né tosse ma il virus mi ha messa ko e mi ha tolto il respiro Ringrazio medici e infermieri che mi hanno consentito di tornare a vivere»


antonella mattioli


BOLZANo. «È stata dura, perché per giorni ho vissuto con la paura di non riuscire a respirare. Ce l’ho fatta e ringrazio i medici e gli infermieri che mi sono stati vicino. Purtroppo tante persone sono state meno fortunate di me, ma voglio dare un grandissimo in bocca al lupo a tutti coloro che sono ancora ricoverati. Sono sicura che ce la faremo». Marilena Santato, 65 anni di Lagundo, è stata dimessa dall’ospedale di Merano da due giorni e ancora non le sembra vero di essere nuovamente a casa.

Quando è iniziato l’incubo Coronavirus?

Io ero in quarantena perché avevo avuto contatti con una persona positiva, ma l’avevo praticamente finita quando il 22 marzo ho cominciato a stare male. Ero stanca, una stanchezza strana.

Lei non si è preoccupata?

All’inizio non più di tanto. Anche perché la quarantena era praticamente terminata senza alcun problema e non avevo né febbre né tosse.

Durante la quarantena aveva fatto i tamponi?

Uno il 21 e l’altro il 22 marzo: entrambi - ma questo lo ho saputo dopo - negativi.

Quando ha capito che la stanchezza non era normale?

È andato tutto molto veloce. Nel giro di poche ore non riuscivo neppure ad alzarmi dal divano: mi sentivo sfinita. E poi ho perso completamente il gusto. Ma la cosa che mi ha allarmata è che io che sono una mangiona, improvvisamente non avevo più fame.

E quindi ha chiamato il medico.

Non io, mio marito Helmut (Haller). Martedì 24 marzo, ovvero due giorni dopo l’inizio di quest’incubo, ha deciso che bisognava chiamare subito il medico di famiglia. Due ore dopo è arrivata in casa la dottoressa Alexandra Tribus che non smetterò di ringraziare. Ha capito subito che quelli erano i sintomi del Coronavirus e mi ha mandata al Pronto soccorso dell’ospedale di Merano. Sono stati bravissimi: hanno fatto il primo check mentre io ero in macchina, per evitare di contagiare il personale. La saturazione dell’ossigeno nel sangue era bassissima; mi hanno fatto subito il tampone e mi hanno messo la mascherina, per aiutarmi a respirare. Il primo tampone era dubbio e quindi ho passato due notti in isolamento. Con l’ossigeno 24 ore su 24. È una sensazione terribile quella che si prova quando hai paura di non riuscire a respirare. Ti prende il panico.

Poi è stata trasferita nel reparto Covid.

Sì, anche lì ho trovato medici e infermieri eccezionali. Erano intabarrati e vedevi solo gli occhi, mi sembravano tutti giovani.

Paura?

Di più. Anche perché ti dicono chiaramente qual è la situazione e che non ci sono cure specifiche. Lavorano in condizioni difficili, ma per fortuna sono dotati di grande umanità. Ricordo in particolare Ermanno, uno degli infermieri, si sedeva accanto a me e mi tranquillizzava. Poi, quando ho cominciato a stare meglio, ho potuto parlare al telefono con Veronika, mia figlia, e mio marito. Nei momenti in cui ti senti perduto è fondamentale sapere che c’è chi - da fuori - ti incoraggia a tener duro. Le visite ovviamente non sono ammesse.

Adesso è di nuovo a casa.

Mi hanno dimessa venerdì, 3 aprile. Non mi sembra vero che il peggio sia alle spalle. Guardo dalla finestra e vedo mia figlia che gioca con i miei nipotini. È meraviglioso.

Adesso è in quarantena di nuovo?

Per fortuna abbiamo una casa grande. Io sto nella mia stanza; mio marito prepara il pranzo e me lo porta con guanti e mascherina. Bussa e me lo lascia lì.

Tornata la fame?

Sì. In dieci giorni ho perso dieci chili.













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità