I ragazzi di Merano scoprono gli ostacoli della disabilità

Gli studenti dell’Istituto tecnico commerciale per un giorno vivono le difficoltà di chi è costretto a girare in carrozzella


di Gigi Bortoli


MERANO. Ha attirato l’attenzione dei passanti l’azione posta in essere dall’Istituto tecnico commerciale di lingua tedesca, che, prima lungo le strade del centro e, quindi, nel giardino della scuola affacciato su Corso Libertà - con la collaborazione di un gruppo significativo di diversamente abili guidati da Roland Reiterer - ha provato a toccare con mano le difficoltà che incontra una persona costretta a muoversi su una sedia a rotelle. La performance rientrava in un progetto più particolareggiato rivolto alla sfera articolata delle disabilità motorie e non solo, che vede coinvolti gli studenti delle prime classi. Un territorio – come ci ha spiegato il preside Franz Hilpold – che la scuola intende percorrere seguendo la sfera delle solidarietà, che nel mondo contemporaneo occupano uno spazio rilevante all’interno della collettività. Ma è anche un modo per proiettare la scuola all’esterno. Stimolare, sollecitare, dunque, gli studenti a farsi carico, a prendere coscienza, di quanto avviene oltre le pareti scolastiche. Un modo di vivere i percorsi scolastici in sintonia con l’articolazione della nostra società contemporanea. Dunque non solo i piani di studio ufficiali, ma anche l’elaborazione di progetti che diverse scuole riescono ad individuare, come insegnano altre esperienze similari. Nel caso dell’Istituto tecnico di lingua tedesca, i ragazzi sono stati invitati a provare materialmente ad indossare i panni di un diversamente abile costretto sulla sedia a rotelle. E quanto è parso loro immediatamente percepibile è stato l’impatto con le barriere architettoniche. Un vero percorso ad ostacoli non ancora risolto nonostante se ne parli da anni e dunque dovrebbe essere stata acquisita una coscienza su tale tematica sia da parte delle istituzioni, che dei privati. Niente da fare. I ragazzi nei panni di un diversamente abile hanno potuto constatare quanta difficoltà, quanti veri e propri ostacoli, incontri un individuo che si muove su una carrozzella. Ma se quella dell’altra mattina è stata un’azione dimostrativa, il progetto più complessivo dell’Itc di lingua tedesca prevede di contattare realtà, come ad esempio la cooperativa “Independent L.” di Merano, che si muove proprio sul piano delle solidarietà e della diversa abilità in particolare, per affrontare anche l’argomento dell’inserimento al lavoro di un diversamente abile, ad esempio. E un ulteriore percorso legato a solidarietà e diversità, è rappresentato dai migranti (sempre più spesso compagni di scuola) che rappresentano i nuovi cittadini. E anche in questo caso la necessità di un approccio, sia all’interno della scuola, che all’esterno, implica approfondimenti ed opportuni interventi. Come ci ha riferito il preside Franz Hilpold, anche gli insegnati che una volta si potevano limitare a seguire la didattica tradizionale, ora si devono riposizionare sommando al loro compito professionale, interventi mirati e specifici rispetto ai nuovi problemi che la nuova geografia studentesca impone. A conclusione, dunque, di questa loro ricerca, risultati e analisi alla mano, i ragazzi delle prime classi impegnati in questo lavoro, lo consegneranno agli amministratori comunali affinché ne facciano tesoro.

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