I residenti: «L'errore è stato della Curia Ora rivogliamo don Martin a Vilpiano»
VILPIANO. «La Curia ha sbagliato, infangando senza prove don Martin, ma ora deve rimediare facendolo tornare tra noi: rivogliamo il nostro parroco»: per gli abitanti di Vilpiano, frazione di Terlano con 780 residenti, la decisione della Procura di archiviare l'inchiesta su don Steiner è una liberazione dopo tre mesi di angoscia. «A fine marzo - attacca Josef Blaas, contadino vecchia maniera che indossa con fierezza uno Schurze blu - quando ho visto il vicario Matzneller in Tv che denigrava don Martin e parlava di presunti abusi sessuali mi sono arrabbiato. Ma come, mi sono detto, in nome di una presunta trasparenza, si getta un'ombra per tutta la vita su una persona? Come cittadino sono indignato». Per Emilio Visintainer, uno dei clienti del ristorante pizzeria Central di Vilpiano, don Martin è stato preso di mira solo per il suo comportamento un po' sopra le righe. «Dopo la Messa passava anche del tempo al bar, allo Sparerhof, con molti giovani. Personalmente non ci ho mai visto nulla di male: è un modo come un altro per avvicinare i ragazzi alla chiesa e ai valori cristiani. Don Martin non ha, forse, un approccio tradizionale con i parrocchiani, ma a Vilpiano ha fatto solo del bene». Per Doris Blaas, una delle pizzaiole più conosciute di Vilpiano, «la gente andava a Messa solo per lui». La scelta della Curia di metterne in dubbio l'integrità è stata un errore. «In paese siamo disgustati. Purtroppo, ovunque andrà, don Martin dovrà convivere con questo sospetto, nonostante l'archiviazione della Procura. Accusare una persona senza avere le prove è un comportamento irresponsabile». La parrocchia, in via Birreria 16, è desolatamente vuota. Dai cubetti di porfido all'ingresso della sagrestia escono dieci centimetri di erba. «Don Martin - spiega un pensionato, che preferisce restare anonimo - non poteva permettersi nemmeno una perpetua ed è per questo che i locali sono abbandonati. Ma ha fatto tanto per noi, a partire dai lavori di restauro della chiesa, ma soprattutto ha riportato la gente a messa. La Curia? Ha fatto tanto rumore per nulla». L'assessore comunale Franz Blaas, che gestisce il supermercato del paese, parla «di accuse generiche, che hanno infangato un sacerdote pieno di entusiasmo, amato dalla gente. La Curia da questa vicenda dovrebbe imparare ad essere più prudente». Gli fa eco il fratello Werner Blaas, titolare della pizzeria Central. «Purtroppo questa brutta storia lascerà per sempre un'ombra su don Martin. Spero torni qui: forse riuscirà a ritrovare la serenità perduta». L'inchiesta è partita, a fine marzo, a seguito di una segnalazione congiunta del Distretto scolastico di Terlano e del Distretto sociale di Appiano. Quattro genitori, i cui figli frequentano la scuola elementare di Nalles, si sono presentati da Wilhelm Prünster, dirigente della scuola primaria. «Oltre a consegnarmi una lettera - spiega Prünster - mi hanno spiegato come si comportava, solitamente, don Martin durante le lezioni. Avrebbe toccato spesso testa, capelli, spalle e braccia dei ragazzi, senza mai avvicinarsi peraltro alle parti intime. Il sacerdote era solito usare diversi vezzeggiativi affettuosi, come tesoro, e altri nomignoli». Un comportamento che, secondo la Procura, non configura alcun reato.
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