BOLZANO. «L’indipendenza della Catalogna aprirà la strada alla nostra»: a parlare – quasi commossa – è la «pasionaria» Eva Klotz, 66 anni ben portati, più che mai convinta di riuscire a coronare con un successo pieno anche la «sua» battaglia, quella per la libertà dei sudtirolesi di lingua tedesca, che porta avanti in modo ostinato da decenni. «Le forze dell’ordine inviate da Madrid sono state protagoniste di un’aggressione brutale e indiscriminata, che va denunciata con forza e condannata. Chiediamo una presa di posizione chiara e netta del Consiglio provinciale, dello Stato italiano e dell’Unione Europea. Ci sarà una reazione a catena, una sorta di effetto domino che nemmeno la Svp riuscirà a controllare». Mentre parla Eva Klotz indica le foto dei disordini in Spagna. «In passato gli anziani catalani preferivano restare nelle retrovie. Si erano quasi rassegnati. Adesso hanno rialzato la testa e sono scesi in piazza. Nessun referendum può essere considerato illegale. Il voto è un’espressione di libertà: ci arriveremo presto anche in Alto Adige».

Referendum & sondaggi. Quando parla Eva Klotz si illumina in volto. Si accende e si scalda. «È solo una questione di tempo. Le cifre del referendum in Catalogna sono analoghe alle nostre: il 90 per cento di quanti hanno partecipato alla consultazione non autorizzata da Madrid ha scelto l'indipendenza. Amche in Sudtirolo, nel 2013, la stragrande maggioranza di chi è andato a votare si è espresso per l’autodeterminazione». Una consultazione, che per molti - soprattutto nel mondo italiano - è stata poco più di un bluff. Ma i il consigliere provinciale Sven Knoll rilancia: «Il sondaggio indipendente promosso dalla politica e ricercatrice austriaca Sophie Karmasin aveva dimostrato che il 52 per cento dei sudtirolesi è a favore del distacco dall’Italia. Il campione scelto era assolutamente rappresentativo». Bernhard Zimmerhofer ricorda poi l’exploit in Valle Aurina e rilancia spavaldo: «A Bolzano tre su dieci sono a favore. L’aria sta cambiando». «Gli italiani devono solo cambiare stanza».

Knoll arriva a sostenere (quasi) l’impossibile. «Agli italiani, nel nuovo Stato, verrebbero riconosciuti gli stessi diritti che oggi hanno i sudtirolesi. Il tetto della “casa comune” sarà lo stesso, ovvero l’Europa. Si tratta solo di cambiare stanza. E quella in cui vogliamo traslocare noi sudtirolesi sarà più accogliente per tutti».

Domenica la manifestazione al Brennero: ci sarà anche la Digos. Sulle ali dell’entusiasmo Südtiroler Freiheit domenica 8 ottobre ha in programma alle 11 una manifestazione al Brennero, la dodicesima in assoluto. «Confidiamo che questa volta si registri un vero e proprio boom di partecipanti. Il record assoluto. L’obiettivo è quello di mandare un messaggio alla Svp, che con il suo comportamento sta facendo solo il gioco dello Stato italiano». Domenica ad osservare attentamente la manifestazione dei separatisti ci sarà la Digos. La polizia sarà schierata sul lato italiano e i separatisti su quello austriaco.

Boom di tesserati. «Il fatto che il nostro partito abbia futuro lo testimoniano sia il numero degli iscritti, ormai più di 4.500, che l’età media. La metà dei fedelissimi è under 30. Quale altro partito può dire lo stesso?».

Capigruppo in Catalogna. «Andremo in Catalogna con i capigruppo del consiglio provinciale: sarà un modo per testimoniare la nostra vicinanza a questa battaglia. Che poi è anche la nostra». In realtà la missione è stata sospesa fino a data da destinarsi.