Identità ladina da tutelare anche rispetto ai “tagli”

Zardini (Ugld) analizza la situazione attuale della minoranza nell’ottica della crisi «In gennaio un summit con le istituzioni per fare il punto sui problemi nelle valli»


di Ezio Danieli


LADINIA. L'Union Generela di Ladins dla Dolomites (Ugld), ovvero dei ladini tutti, ha il nuovo ufficio di presidenza: ne fanno parte, oltre alla confermata presidente Elsa Zardini (di Cortina d’Ampezzo), i due vice presidenti che sono il confermato Marco Pizzinini (Marebbe) e la nuova entrata, Maura Chiocchetti, della val di Fassa. Chiocchetti ha preso il posto che era occupato da Silvano Ploner, che ha deciso di rinunciare per motivi di lavoro, ma che resta comunque ai vertici dell'Unione ladini della val di Fassa. Con la presidente Elsa Zardini, che conferma la volontà di operare a tutela della ladinità, nonostante il momento sia tutt'altro che semplice, guardiamo ai programmi.

«La causa principale dei problemi - spiega Zardini - è la crisi finanziaria internazionale che ha costretto le istituzioni a fare dei tagli, anche nei contributi. In questo senso anche la Generela è fortemente penalizzata tanto da essere stata costretta a ridurre sensibilmente la propria attività. Che nell'anno in corso ha portato comunque all'organizzazione della manifestazione riservata ai cori ladini e alla partecipazione al tradizionale pellegrinaggio ladino a Pietralba. In più è arrivato anche il Premio Gatterer al nostro settimanale La Usc di Ladins, con le polemiche che questo riconoscimento ha sollevato. Ma io nelle polemiche non voglio entrare: mi basta prendere atto del premio avuto e dell'impegno che dobbiamo continuare ad avere per questo giornale».

Elsa Zardini annuncia anche un'iniziativa che l'Union Generela intende promuovere all'inizio del prossimo anno.

«Stiamo già lavorando per organizzare un grande incontro cui inviteremo tutte le istituzioni della Ladinia, comprese le forze che si occupano della scuola, per fare il punnto sulla situazione nelle vallate ladine, per esaminare i problemi aperti, per verificare se esistono possibili soluzioni».

Uno dei problemi è il taglio che il governo ha annunciato alle province.

«In questi tagli - continua la presidente della Generela - c'è anche la provincia di Belluno. Leggo che c'è la possibiltà che venga salvata grazie alle montagne che la caratterizzano ma non mi fido più di tanto, fino a quando la decisione del governo non sarà operativa. Dico solo che in caso di abolizione della provincia di Belluno, noi ladini rischieremo di passare magari sotto Venezia, con le conseguenze che si possono immaginare. E' una situazione che merita grande attenzione anche se come ladini di Cortina (Anpezo), di Livinallongo (Fodòm), di Colle Santa Lucia (Col) abbiamo già chiesto, con un referendum, di passare alla provincia di Bolzano».

A proposito di questa richiesta: è ancora soltanto sulla carta. Passi avanti, rispetto all'esito della consultazione referendaria, non ne sono stati fatti.

«E' anche questo - conclude Elsa Zardini - uno degli argomenti che mi piacerebbe affrontare insieme a tutte le forze istituzionali che inviteremo al summit che organizzeremo a gennaio. Dobbiamo, tutti assieme, tirare fuori la nostra identità ladina che è l'unico strumento che abbiamo per rivendicare i nostri diritti ed evitare di fare una brutta fine. Che nessuno di noi si augura ma che potrebbe avere la strada spianata se davvero si dovessero concretizzare i tagli sul numero delle province, compresa quella di Belluno».

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