Il bomber argentino e la figlia pattinatrice «adottati» dalla Bassa

Abel Balbo fa la spola con Egna per seguire gli allenamenti Chiara: «Ho lasciato Roma: qui ho trovato il clima ideale»


di Antonella Mattioli


EGNA. «Nessuno dei miei tre figli è appassionato di calcio, tanto che le partite le guardo da solo. Da me però hanno ereditato la passione per quello che fanno». Ed è la passione per il pattinaggio artistico della figlia più piccola - Chiara, 13 anni - che, nell’autunno dello scorso anno, ha portato Abel Balbo, ex bomber della nazionale argentina molto amato anche in Italia dove ha giocato nell’Udinese, nel Parma, nella Roma e nella Fiorentina - a trasferirsi ad Egna. Balbo, 49 anni, i cui interessi sono ancora oggi fortemente legati al pianeta calcio - quando non è in giro per il mondo per lavoro; non è a Udine dove suo figlio Federico, 18 anni, appassionato di volo, frequenta il liceo ad indirizzo aeronautico, per diventare pilota di professione; o a Detroit dove il più grande Nicolas, 24 anni, frequenta la facoltà di design industriale - lo si può incontrare al palaghiaccio di Egna, mentre assiste agli allenamenti di Chiara. Quella ragazzina che ama il pattinaggio come lui ha amato il calcio ed è pronta a fare grandi sacrifici pur di arrivare in alto.

«Ho cominciato a pattinare a nove anni - racconta - quindi relativamente tardi e mi è subito piaciuto. Solo che a Roma era dura: innanzitutto trovare una pista per allenarsi e poi conciliare gli impegni scolastici con quelli sportivi».

Un anno fa, anche l’unica pista della capitale ha chiuso, e Chiara si è trovata davanti ad una scelta: mollare tutto o “emigrare”. «Ho chiesto un po’ in giro - racconta il padre - e mi hanno suggerito Egna, dove ci sono una pista aperta tutto l’anno, tranne a luglio, e la Young Goose Academy diretta da Lorenzo Magni».

Chiara non ci ha pensato neppure un attimo, ha fatto le valige e si è trasferita con i genitori in Bassa Atesina.

«È stata - assicura entusiasta - la scelta migliore che potessi fare. Roma è una città bellissima per andarci da turisti, ma diventa tutto complicato se ci abiti, perché solo i trasferimenti da un punto all’altro richiedono tempi lunghissimi. Qui è tutto più semplice».

La sua giornata a Egna inizia con tre ore di pattinaggio al mattino e prosegue con un’ora e mezza di ginnastica, danza e joga. Appena il tempo di mangiare qualcosa e, i primi tre giorni della settimana dalle 14.30 alle 17.30, è a scuola; mentre i weekend sono spesso e volentieri dedicati alle gare.

«La scuola - spiega Chiara - è attaccata al palaghiaccio e siamo in cinque a frequentarla. Il bello è che condividiamo tutti la stessa passione e i programmi sono strutturati in modo da conciliare esigenze scolastiche con allenamenti e trasferte».

Quando non ci sono gare nei fine settimana, torna nella capitale dove frequenta il conservatorio inglese. «Le prossime - dice - saranno settimane intense: mi attendono gli esami di terza media e due esami di pianoforte. Le vacanze brevi, perché questa specialità non consente lunghe pause, le faremo in America, tutti insieme». Come ogni padre anche Balbo spera che i sogni di Chiara possano avverarsi, ma se così non fosse, sarà stata comunque un’esperienza importante: «Lo sport è sacrificio e rigore, ma anche gioie e delusioni, esattamente come nella vita».

GUARDA IL VIDEO

SUL NOSTRO SITO

WWW.ALTOADIGE.IT













Altre notizie

Attualità