Il cimitero dei soldati francesi

Curate da sempre nel camposanto di Teodone le tombe di militari d’Oltralpe morti nel 1809


di Marco Pellizzari


BRUNICO. Come avviene da anni, nella seconda domenica di luglio nel piccolo cimitero militare francese nel bosco sopra la frazione brunicense di Teodone si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti tirolesi e francesi nella battaglia combattuta il 2 dicembre 1809 intorno a Brunico. Si trattò del combattimento che pose di fatto fine alla sollevazione tirolese. Novecento francesi agli ordini del generale Almeras, asserragliati in città, vennero attaccati dagli insorti tirolesi e nei campi innevati fra Brunico e Teodone si tennero aspri combattimenti che videro i francesi prevalere grazie all’impiego di cavalleria e artiglieria che bersagliava i contadini in armi dal colle del castello di Brunico.

I caduti tirolesi furono oltre 100, i francesi 8 e furono sepolti nel piccolo cimitero di Teodone, conservato e curato fino a oggi. Ne era rimasta sorpresa la delegazione della città gemellata di Brignoles in occasione di una delle feste europee tenutasi a Brunico e da allora, la seconda domenica di luglio, nel piccolo cimitero si celebra ogni anno una messa in memoria dei caduti, alla presenza anche di una rappresentanza francese.

Domenica scorsa Hans Messner, già assessore comunale, che cura per la "Südtiroler Schwarzes Kreuz" il piccolo cimitero, ha dato il benvenuto al sindaco di Brunico Roland Griessmair, a quello di Bolzano Renzo Caramaschi accompagnato dal vice Christoph Baur, brunicense pure lui, e al presidente dell'organizzazione sudtirolese delle onorarnze ai caduti Hans Duffek. Da parte francese, insieme ad alcuni connazionali, c’era il comandante Guy Klayle.

Il parroco di Teodone Peter Lanthaler ha riflettuto nella sua omelia sul significato della pace e sugli egoismi e la sete di potere. Gli ha fatto eco Duffek, che ha sottolineato come queste commemorazioni, dovrebbero far riflettere sul significato della pace e sulla tragicità dei conflitti che dovrebbe indurci ad accogliere con maggiore generosità chi dai conflitti fugge per dare un futuro ai propri figli.

A conclusione della cerimonia sono state deposte due corone, una con i colori francesi ed una con quelli tirolesi, sotto la croce centrale del piccolo cimitero.

Al termine il sindaco di Bolzano Renzo Caramaschi ha presentato brevemente il suo ultimo romanzo storico "Un soffio di libertà", edito da Mursia, che è ambientato nel 1809 nelle valli Aurina e Pusteria e descrive tra l'altro proprio la battaglia del 2 dicembre e il cimitero di Teodone.

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