Il Comune verifica dove poter aprire la terza farmacia

Un ricorso al Tar aveva “bocciato” la zona di via Sottomonte Il sindaco Bianchi: «Rivedere la divisione in zone della città»


di Bruno Canali


LAIVES. A causa della mancata decisione sulla collocazione territoriale, il Comune di Laives non ha ancora stabilito dove dovrebbe aprire eventualmente la terza farmacia in città. Questo - fanno presente i farmacisti altoatesini - starebbe anche tenendo in sospeso le scelte a livello provinciale.

Al proposito, il sindaco Christian Bianchi spiega come stanno le cose. “Per la verità - dice Bianchi - ancora durante la passata amministrazione comunale, la città di Laives venne divisa in tre zone di riferimento per altrettante farmacie: due già c’erano da anni (si tratta della Pietralba e della Puce), mentre la terza inizialmente sembrava poter trovare spazio nella zona di via Sottomonte. Una delle farmacie esistenti però fece ricorso al Tar contro la decisione, ricorso che ha anche vinto, con il risultato di costringere il Comune ad annullare tutto quanto per riavviare l’iter individuando un’area consona. Questo è avvenuto lo scorso autunno ed è ben vero che si sono persi alcuni mesi, ma adesso abbiamo dato incarico ai nostri uffici licenze e anagrafe, affinché procedano sollecitamente. In pratica bisognerà rivedere la zonizzazione della città per individuare uno spazio da destinare all’eventuale terza farmacia e questo in base al numero dei cittadini potenzialmente serviti e alle opportunità economiche di sopravvivenza della terza farmacia”.

Tornando al ricorso della farmacia contro Comune di Laives e Provincia vinto al Tar (che - tra il resto - aveva anche condannato il Comune di Laives a pagare tremila euro di spese legali) nella sentenza si dice anche che inizialmente l’Ordine provinciale dei farmacisti - in una nota - aveva espresso parere favorevole all’istituzione di una terza sede farmaceutica a Laives, aggiungendo però alcune precisazioni.

Si affermava infatti che la zona di competenza della nuova sede farmaceutica individuata nel quartiere Sottomonte sarebbe stata troppo piccola e non avrebbe garantito l’accesso ai cittadini residenti in aree scarsamente abitate.

Tale parere proponeva quindi che "per una suddivisione più equa, la zona avrebbe dovuto essere ingrandita fino a comprendere tutta la parte nord, fino al limite abitativo, ed includere anche la parte est e sud-est della città, fino alla montagna".

Ricordiamo poi che i farmacisti del luogo hanno sempre avanzato perplessità sulla necessità di una nuova farmacia perché città e frazioni, sostengono, sono ben serviti e probabilmente una nuova farmacia non avrebbe nemmeno interesse ad aprire. Insomma, tutto da rifare.

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