Il corteo delle mamme «No alla violenza in città»

Ma la città non risponde all’appello, presenti soltanto una cinquantina di persone Lettera della mamma del ragazzo pestato in centro: grazie a chi ha partecipato



MERANO. Non c'era tanta gente, forse erano più gli agenti di Ps, i carabinieri, la guardia di finanza ed i vigili a presidiare piazza della Rena e il corso Libertà superiore ieri sera in occasione della annunciata manifestazione anti-violenza che s'è svolta sulla rampa di scalinate che porta sulla passeggiata Lungopassirio. È proprio il luogo dove venne aggredito e pestato a sangue lo sfortunato Norbert Pixner al termine di una rissa furibonda conclusi con la brutale aggressione.

I responsabili di quel pestaggio, che ha sollevato l'indignazione delle popolazione e delle autorità, sono stati identificati ma la violenza continua a preoccupare la città. Che ieri sera ha risposto, non numerosa, all'appello di Paola Zampieri e di altre mamme sensibili al problema della non violenza. Una manifestazione apartitica, senza slogan. Se non quello - in italiano ed in tedesco - affisso ai due lati della scalinata. No alla violenza, c'era scritto. Poi c'è stato il presidio, senza discorsi. Ma significativa è stata la lettera che la mamma di Pixner, Gisela, ha voluto far avere a chi aveva organizzato la manifestazione. Poche parole, in cui la donna ringrazia i presenti.

Paola Zampieri le ha voluto rispondere, a nome di tutti i partecipanti, dicendo "che pur non conoscendo personalmente suo figlio, sono profondamente dispiaciuta per quello che gli è capitato e che non deve più succedere né a Merano né in altre parti del mondo". Poi, l'organizzatrice della manifestazione, ha aperto un diario in cui i partecipanti hanno potuto esprimere, magari con una firma soltanto, la loro solidarietà. Alla manifestazione è intervenuta anche una delegazione del Comitato per la sicurezza dei cittadini guidata da Mario Galateo e da Francesco Zorzi e del quale fa parte la stessa Zampieri. Il comitato ha appeso un paio di manifesti che ritraggono un occhio che vigila con attenzione.

Fra i presenti, oltre ad un gruppo di rappresentanti dei partiti di destra, c'erano anche la presidente della comunità israelitica, alcuni consiglieri comunali, l'assessore Carmelo Genovese «a titolo personale». «Ho saputo tramite il giornale della manifestazione ed ho sentito il dovere di partecipare. Qui la politica non c'entra, è la sensibilità umana che deve prevalere», così Genovese. La manifestazione antiviolenza, che si è protratta fino alle 21, era stata indetta "per sensibilizzare i meranesi contro gli episodi degli ultimi giorni": la risposta della gran parte dei meranesi non è venuta "ma è importante, per chi c'è stato, aver fatto sentire la propria indignazione", ha detto Paola Zampieri attorniata da altre mamme che l'hanno sostenuta. (e.d.)













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