Il latte di capra sarà “doc”
C’è l’accordo tra Federazione latterie altoatesine e il nascente caseificio Capriz
VANDOIES. L’Alto Adige e il formaggio vivono naturalmente in simbiosi più di quanto si possa pensare o credere. Ma se si pensa solo ai formaggi vaccini, da latte di mucca, si sbaglia: tra i formaggi, quelli di capra hanno in sè il crisma dell’originalità e della naturalità, sia per gli ambienti aspri e montani in cui questi animali solitamente vivono, sia per la assoluta naturalità dell’alimentazione che essi, al pascolo brado, scelgono da soli. Quando Heiner Oberrauch, l’erede della famiglia bolzanina del loden, una quindicina d’anni fa ebbe le idee e la forza per salvare la zona produttiva di Vandoies, da tempo in crisi, l’intenzione di aggiungere al “Mondo del Loden” e al suo museo anche un caseificio di nicchia dedicato in particolare agli ovini e ai caprini, appariva fin da allora il logico coronamento di un’impresa commercial-culturale che negli anni ha avuto ampiamente modo di dimostrare il suo valore. Alcuni ostacoli di natura prettamente organizzativa, non ultima la progettazione e la costruzione della circonvallazione di Vandoies che, deviando i flussi di traffico ha costretto anche a lunghe attese e all’adattamento dell’iniziativa, hanno procrastinato nel tempo questa parte del progetto, che però ora è comunque giunta in dirittura d’arrivo.
Il risultato è il caseificio modello Capriz che lavorerà il latte caprino altoatesino, con annesso museo dedicato al mondo ovino e caprino e ai suoi prodotti, i cui lavori di costruzione del raffinato stabile procedono ormai rapidamente direttamente a fianco del “Mondo del Loden” e che ha già fissato per il mese di giugno di quest’anno la sua inaugurazione ufficiale.
Ma uno fra i maggiori problemi da risolvere, per garantire il lavoro al “fromelier” Hubert Stockner che curerà personalmente la produzione casearia, di formaggio morbido a base di latte di pecora e di capra di altissima qualità, è consistito proprio nel garantire il reperimento costante della materia prima, cioè il latte ovino e caprino. In questo senso è stato fondamentale l’intervento della cooperativa «Latte Montagna Alto Adige - Bergmichl Südtirol», nata dalla revisione e miglioramento del consorzio Milkon e della sua consociata che si occupa della produzione del latte ovino e caprino, che si sono assunte l’impegno della raccolta e della fornitura quotidiana al caseificio di una produzione, ampiamente di nicchia, che al momento raggiunge i 500 mila litri annui ma che, grazie a quest’accordo, ha le potenzialità per arrivare in breve al milione di litri.
L’incontro per la sottoscrizione ufficiale della cooperazione fra i produttori lattieri, la Cooperativa Bergmilch e il gruppo Oberrauch, ha fornito ieri mattina anche l’occasione per la presentazione ufficiale dell’iniziativa che unirà il caseificio modello “a vista”, già capace di produrre una dozzina di tipi base di caprino o caprino misto, al citato museo e a un punto vendita e degustazione che promette fin d’ora di diventare uno dei ritrovi preferiti per gourmet e degustatori.
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