BOLZANO

Il meteorologo altoatesino Peterlin: «Ormai vogliamo sapere se piove sotto casa»

«La diffusione delle app specializzate ha avvicinato moltissime persone alla scienza delle previsioni»



BOLZANO. La sala dell’ufficio idrografico è un tempio per tutti gli appassionati di meteorologia. Radar, mappe, satelliti e valori costantemente sotto controllo con un team di esperti del tempo e di valanghe sempre vigili. Ci accoglie qui il meteorologo provinciale Dieter Peterlin. Proprio le applicazioni sul meteo e il loro indiscusso successo, infatti, hanno avvicinato moltissime persone a questa scienza. Accendendo passioni e creando, a volte, illusioni.

«Alcuni siti di meteorologia privata offrono servizi di previsione molto localizzati e sul lungo periodo. Rispondono a un’esigenza di mercato, ma non sempre possono essere veritieri».

Non è possibile sapere con precisione che tempo farà sulla mia città?

«Sì, certo che è possibile con le tecnologie di oggi. Non è possibile, però, stabilire se un temporale locale arriverà esattamente sul tal quartiere o su Laives per esempio. Tantomeno possiamo dire con certezza che tra due o tre settimane sarà bello o piovoso. L’affidabilità è scarsissima. Oggi, tuttavia, tutti vogliamo sapere se piove sotto casa».

Perché siamo tutti più esperti rispetto a quando si guardava solo “il cappello dela Mendola” per capire il tempo in arrivo.

«Vero, il che ha degli aspetti molto positivi e altri negativi»

Partiamo dai positivi.

«Sono la maggior parte. Ci accorgiamo di incontrare un pubblico sempre più interessato e competente. Ci scrivono sui social, sono curiosi e spesso la gente ci offre degli spunti interessanti».

E cosa non va?

«L’illusione di poter controllare tutto senza sorprese. Soprattutto in un ambiente alpino come il nostro si tratta di una scienza con un margine di errore che va considerato».

Cosa fa la differenza tra un utente competente e uno più passivo?

«Se stanno arrivando dei temporali l’appassionato guarda subito il radarloop». (a.c.)













Altre notizie

Il caso

Chico Forti, si avvicina il rientro in Italia: ha lasciato il carcere di Miami: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
L'ANNUNCIO Giorgia Meloni: "Chico Forti torna in Italia"

Attualità