Il Museo Semirurali apre il 5 maggio
Ultimi giorni per finire i lavori. Obiettivo: ricordare un quartiere e il processo di italianizzazione di quella parte della città
BOLZANO. Alla vigilia delle elezioni comunali, fissate per il 10 maggio, è partita la corsa all’inaugurazione: in questi giorni è lotta contro il tempo all’incrocio tra via Bari e via Alessandria per finire i lavori e aprire al pubblico il Museo delle Semirurali. In ricordo di un pezzo importante della storia di Bolzano.
L’inaugurazione è fissata per il 5 maggio. In quella che è l’unica casetta delle Semirurali, salvata dalle ruspe che hanno abbattuto negli anni Novanta il grande quartiere realizzato nella seconda metà degli anni Trenta per tirar su i condomini dell’Ipes, i visitatori a pianoterra potranno avere un’idea di come vivevano le famiglie di operai, arrivate in gran parte dal Veneto per lavorare nelle fabbriche di Bolzano sud.
Per chi all’inizio abitava nelle baracche, realizzate a fianco dei complessi industriali, l’assegnazione di un alloggio popolare in una casa vera, dotata di acqua corrente, gabinetto e con intorno un pezzo di orto, era un miglioramento notevole della qualità della vita.
Al primo piano verrà presentata in “pillole”, viste le dimensioni della casetta, la storia del quartiere e quindi del processo di italianizzazione di quella parte della città. Proprio il fatto che si ricordi questa pagina di storia ha fatto sì che la Svp, in questi anni, si sia sempre messa di traverso rispetto alla ristrutturazione della casetta e alla creazione, al suo interno, di un centro di documentazione.
Dopo tanti annunci e altrettanti rinvii, a gennaio di quest’anno sono iniziati i lavori di ristrutturazione dell’edificio color giallo ocra. Costo: 210 mila euro.
Soddisfatta Patrizia Trincanato - l’assessore alla cultura che dopo due mandati ha deciso di non ricandidarsi - annuncia che ci sarà una giornata delle porte aperte, poi visite guidate e aperture al pubblico nei fine settimana.
«Anche il Museo delle Semirurali - spiega l’assessore - fa parte del percorso della memoria assieme alla cripta aperta sotto il Monumento alla Vittoria, il Museo della scuola a Rencio e il Museo civico che era chiuso da nove anni».
In realtà il Civico è aperto soltanto in parte. «Però - assicura Trincanato - c’è il progetto esecutivo e sono già stanziati 7 milioni di euro per partire con i lavori».
Il primo lotto prevede l’abbattimento del muro di via Museo e la creazione di una piazza con sotto le sale espositive.
«Chi prenderà il mio posto alla guida dell’assessorato alla cultura potrà passare alla fase operativa: noi abbiamo creato i presupposti».