Il primo distributore senza benzinaio
Impianto «fantasma» a ponte Resia: self service 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Il presidente Angerer: la legge non lo consente
BOLZANO. Non ha fatto in tempo ad entrare in servizio e già scoppia la polemica: è il primo distributore cosiddetto fantasma dell’Alto Adige. Tradotto dal gergo tecnico, un impianto senza addetto al servizio. Senza benzinaio. Si trova a ponte Resia ed è stato aperto dalla Q8. Niente servizio alla pompa, niente lavaggio vetri, niente pagamenti alla cassa fra persone in carne ed ossa. Quattro pompe, per ognuna c’è soltanto un bel bancomat. «La legge provinciale non permetterebbe l’apertura di simili impianti “ghost”», commenta il presidente dei benzinai altoatesini Wolfgang Angerer. «Scriveremo subito alla Provincia per chiedere spiegazioni».
Sul cartello c’è scritto “Self - 7 giorni su 7 - 24 ore su 24”. Il brand è Q8easy, cioè Q8 facile. Si specifica inoltre. “Qui paghi anche con Pagobancomat, Mastercard, Maestro, Visa, carte business Q8”. In cima al cartello sta scritto un inequivocabile “Sempre aperto”. Indicazioni solo in italiano e in inglese (qui siamo vicini all’autostrada). Sopra le pompe, un cartello spiega come pagare e come si fa quando paghi ma la benzina non esce: “Rimborsi per parziale o mancata erogazione: per beneficiare del credito attendere almeno sei minuti”, eccetera eccetera. Niente addetto alla pompa, ma così c’è il vantaggio del self, almeno così recita la pubblicità a lato delle pompe. Ieri la benzina senza piombo stava a 1,72, il diesel a 1,59. Anni luce, comunque, dai prezzi alla pompa in Austria o in Germania. Dove il gasolio si trova a meno di 1,30.
Il distributore a ponte Resia è rimasto chiuso per oltre un anno, allo scopo di mettere a norma l’impianto dal punto di vista ambientale, adeguandolo alle nuove prescrizioni di legge, ma soprattutto per la bonifica dell’area, sotto la quale si erano rinvenuti rifiuti pericolosi, come accaduto anche di là dal ponte dove si sta realizzando il Park Resia e come all’ex Dupont in via Siemens, ora in fase di bonifica. Retaggi del passato industriale della zona industriale.
In via Resia, spiega il presidente dei benzinai Figisc (Unione commercio) Wolfgang Angerer, esiste un altro distributore privo di personale, ma in quel caso, almeno, l’ex gestore ha tenuto aperto l’officina e il lavaggio. «Le due aziende sono separate, l’ex gestore Ip ora fa il custode della pompa di benzina». A ponte Roma si va oltre, perché c’è solo il custode. «Sapevamo che si sarebbe arrivati a questo punto: il custode passa ogni tanto, controlla se è tutto a posto, spazza il piazzale. E basta. Il tutto per otto o novecento euro al mese». Se una volta con un distributore riuscivano a campare due o tre persone, ora non ne campa nemmeno una. «La legge provinciale non permetterebbe tali impianti, ma purtroppo la Commissione europea ha liberalizzato tutto. Comunque sia, a nostro avviso, da noi non dovrebbero essere consentiti: si può tenere una sola pompa self service aperta tutto il giorno, le altre devono essere con pagamento alla cassa». Sarà dura, far valere le ragioni dei benzinai, perché le norme europee sono di rango superiore a quelle provinciali. E le società petrolifere lo sanno bene. Il gioco è semplice: niente gestore, niente aggio al gestore. A parte poche centinaia di euro mensili al custode, il resto entra direttamente tutto nelle casse dei petrolieri.
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