Il signore del tempo è un giovanotto di appena 86 anni 

L’orologiaio Aldo Doriguzzi da 60 anni apre tutti i giorni la sua bottega a Oltrisarco: «La pensione? Ancora no»


di Alan Conti


BOLZANO. Il tempo scorre e i primi a saperlo sono proprio gli orologiai. Eppure per Aldo Doriguzzi, 86 anni, i minuti sembrano essersi fermati. Da 80 anni la sua vita professionale si incastra nella perfezione delle lancette tra corone, rocchetti e molle con una lente attorno all’occhio. Fare l’orologiaio, per lui, è qualcosa più di un lavoro. Una dedizione che lo ha portato a diventare un simbolo di via Claudia Augusta e Oltrisarco. Dal febbraio 1962 al civico 43 è lui ad alzare e chiudere la serranda assieme alla moglie Vilma Trevisan. E non importa se l’età della pensione è già maturata e se sopra il bancone del negozio fa bella mostra di sé un diploma da Maestro Artigiano che premia la carriera. La voglia è immutata anche se la stanchezza comincia a ticchettare. «Sono nato a Treviso – racconta Doriguzzi – e già a sei anni seguivo mio padre in bottega. Era uno dei più noti in città e da lui ho imparato il mestiere. In casa eravamo quattro fratelli e tutti abbiamo portato avanti la tradizione di famiglia. Uno di loro ha aperto un’attività a Laives. Nel 1955 un rappresentante di forniture mi avvertì che a Bolzano c’era l’orologeria “Gerosa” che cercava aiutanti. Era esattamente questo negozio in via Claudia Augusta. Poco più che ragazzo, dunque, ho preso armi, bagagli e la mia fidanzata Vilma e sono arrivato qui. Era il 1955, avevo 24 anni ed ero senza un soldo». È andata bene. «Alla lunga sì, ma i primi tempi sono stati durissimi. Tutto quel poco che guadagnavo lo dovevo spendere subito. Fui costretto a chiedere un prestito di 5.000 lire a mio fratello e restituirlo fu complicato». Nel 1960 Doriguzzi deve lasciare la bottega “Gerosa”. «Mi sono spostato in un negozio di via Museo per due anni ma non appena ho risparmiato una somma sufficiente sono tornato dove avevo lasciato il cuore». Ad Oltrisarco naturalmente. «Esatto, proprio in questa bottega. L’ho comprata e iniziato questa lunga attività che ha raggiunto adesso i 66 anni. Io e mia moglie ci siamo anche trasferiti da via Sassari in via Claudia Augusta. Siamo diventati a tutti gli effetti abitanti di Oltrisarco». Un quartiere che ha fatto da scenario a 60 anni di matrimonio. «Siamo bravi eh – scherza la signora Vilma – considerando che lavoriamo anche insieme. C’è voluta molta pazienza, ma sono traguardi importanti». Tutto attorno, però, è cambiato. «I negozi storici hanno chiuso uno dopo l’altro. Un peccato. È una storia che è andata persa - scuote la testa Doriguzzi - Chiuderei anche io. Per cessare un’attività, però, ci sono molti passaggi complicati quindi fino a quando non sarò stanco tengo aperto». Il mercato, inoltre, è cambiato. «Una volta per la Comunione i bambini chiedevano un orologio, oggi vogliono il telefonino. Lo smartphone ha sostituito le sveglie. La qualità media degli orologi, invece, è precipitata. Ci sono sempre più componenti plastiche e meno precisione. Quello che davvero ci tiene in vita sono le riparazioni quotidiane». E la grande, sconfinata, passione.













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità