Il sindaco: «In piazza Erbe basta eccessi alcolici»

Spagnolli promette: «Incontreremo baristi e abitanti, poi una nuova ordinanza» Della Ratta: «Bene i progetti di prevenzione, ma non sono sufficienti»



BOLZANO. «Io non mollo - insiste il vicesindaco Klaus Ladinser - qualcosa bisogna fare: non si può consentire che piazza Erbe, la notte, sia una sorta di Far West dove a dettar legge sono ubriachi, vandali e violenti. I bolzanini, che abitano lì, sono esasperati».

Il sindaco Luigi Spagnolli, stretto tra la linea dell’intransigenza e quella del dialogo sostenuta dagli alleati di sinistra, promette che, dopo il ritiro dell’ordinanza che vietava dalle 23 alle 6 in piazza Erbe la vendita e il consumo di bevande in qualsiasi tipo di contenitore, ne emetterà un’altra. Non è chiaro come sarà, visto che dovrà essere il risultato del confronto con i gestori dei locali, i clienti e gli abitanti.

Spagnolli ci tiene a precisare di non aver ritirato l’ordinanza (emessa solo qualche ora prima, ndr), perché preoccupato dalle proteste dei partner in particolare dell’assessore Mauro Randi che difende il progetto da 30 mila euro che vede gli operatori di Volontarius e Forum prevenzione impegnati a proporre ai giovani un divertimento alternativo.

«L’ho ritirata - dice - perché non c’era stato alcun confronto preventivo né coi gestori dei bar né coi clienti né con gli abitanti. Incontreremo le persone e poi rifirmeremo l’ordinanza, magari uguale, magari migliore. Il problema è come raggiungere l’obiettivo di eliminare i disagi legati alla presenza di un elevato numero di persone in piazza Erbe in determinati momenti, mantenendo la possibilità di passare una bella serata per coloro che si comportano correttamente: calare un’ordinanza dall’alto non è comunque il modo giusto per riuscirci».

A chiedere che s’intervenga per fronteggiare il disagio crescente di chi in piazza Erbe ci vive, anche il consigliere comunale Claudio Della Ratta. «La discussione su piazza Erbe e la delibera ritirata, ha fatto emergere nuovamente come i ragazzi usino portarsi da casa le bevande alcoliche da consumarsi poi in strada. In base all’analisi di Forum Prevenzione un cittadino su cinque ha seri problemi con l’alcol. Problemi che si accentuano nel caso dei minori. Perché non provare allora, oltre che con meritorie opere di prevenzione, anche con interventi atti a limitarne il consumo in strada tra i giovani. Innsbruck e Trento si sono recentemente già mosse in tal senso, è forse il caso che anche Bolzano intervenga. Non è possibile vietare (giustamente) ai gestori dei locali la vendita di alcolici ai sedicenni e poi non intervenire se i minori bevono davanti allo stesso locale i liquori che si sono portati da casa».

Mercoledì il caso piazza Erbe, che ha sollevato un polverone, approderà nella riunione di giunta.

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