Il vitalizio più alto d’Italia è quello di Roland Riz

All’ex parlamentare Svp 6.331 euro netti al mese, seguono Mitterdorfer e Thaler. A Frasnelli «solo» 2.038 euro



BOLZANO. Un record, quello di Roland Riz, su scala nazionale. Il suo vitalizio da 6.331 euro netti al mese (9 legislature), risulta essere il più alto tra quelli erogati dal Parlamento italiano. Il suo primo ruolo politico di rilievo fu la nomina a vicesindaco di Bolzano nel 1957. Nel 1958 Riz venne eletto alla Camera dei deputati, venendo confermato fino al 1987 tranne per la quarta legislatura (1963-1968). Successivamente e fino al 1996 fu senatore, sempre nelle file della Stella alpina. A seguire fu anche Obmann del partito. Non se la passano male neppure gli altri suoi colleghi della Svp, gli ex senatori Karl Mitterdorfer (6.278 euro) Helga Thaler (6.070) Oskar Peterlini( 4.074) e Karl Ferrari (3.155). Sella stessa lunghezza d’onda gli ex deputati Hans Widmann (5.436 euro), Hans Benedikter (5.255), Siegfried Brugger (5.203) e Michl Ebner (4.842).

A seguire, ancora per la Svp, Armin Pinggera con 2.216 euro. Poi il primo degli ex parlamentari altoatesini che non fosse del partito di raccolta, ovvero l’ex senatore del Pci-Pds Lionello Bertoldi (2.208 euro), l’ex senatrice di An Adriana Pasquali (2.208) e Gianni Lanzinger (2.066 euro)che fece una legislatura alla Camera dei deputati con i Verdi. A chiudere la classifica ancora due ex deputati della Stella alpina, Ferdinand Willeit (2.060 euro) e Hubert Frasnelli (2.038 euro).

In Trentino il record è di Giorgio Postal: 5.847 euro al mese, netti, grazie a sei legislature equamente divise tra Camera e Senato. Dietro di lui, seconda piazza per il verde Marco Boato, sei legislature anche per lui (cinque alla Camera e una al Senato), che porta invece a casa 5.590 euro tondi. Sul gradino più basso del podio sale invece l’avvocato Renato Ballardini, alla Camera per il Psi dal 1958 al 1979: per lui 5.291 euro.

Si tratta dei vitalizi (dati 2013) erogati agli ex parlamentari, pubblicati ieri dal settimanale l’Espresso. Un elenco di oltre 2 mila assegni di fine mandato (sono esclusi i trattamenti di reversibilità erogati ai familiari dei parlamentari deceduti) pagati a deputati e senatori, in cui compaiono evidentemente anche gli ex parlamentari della nostra regione.

Sono tutti qui a fianco, nella tabella che accanto al loro nome e cognome riporta la cifra mensile netta percepita e gli anni di contribuzione. Nell’elenco compaiono anche trentini eletti fuori regione, come Mauro Paissan. Oppure trentini acquisiti come lo storico Paolo Prodi, eletto qui nel 1992 per la Rete. Mancano invece altri ex parlamentari, come l’ex senatore Svp Manfred Pinzger semplicemente perché non hanno ancora maturato i requisiti previdenziali per ricevere il vitalizio. Dal gennaio del 2012 infatti, per via della riforma concordata tra gli allora presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani con il ministro del welfare Fornero, anche per gli eletti è scattato il sistema contributivo al posto di quello retributivo. Invece, non prende un euro di vitalizio l’ex senatrice Lidia Menapace, per il fatto che la sua legislatura durò solo 2 anni.













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