Il Vke premia Druso Est: sette edifici, ma un unico grande cortile per giocare 

I condomini virtuosi. Rinunciano a recintare e mettono i loro spazi a disposizione di tutti


Davide Pasquali


Bolzano. Un doveroso tornare indietro, perché i nostri nonni per certi versi erano molto più avanti di noi. Un unico ampio cortilone nello stile delle case popolari operaie di via Torino realizzate negli anni Trenta. Oggi tristemente ricolmo di auto e moto, un tempo preda di centinaia di mocciosi, gioiosi di poter giocare tutti assieme, a frotte, in libertà ma pur sempre sotto l’occhio vigile dei genitori che si affacciavano dai balconi di sopra. A Druso Est si è provato a fare qualcosa del genere, ma con qualche accortezza in più. E l’esperimento pare proprio riuscito, tanto che ieri è arrivato il premio dell’Associazione campi gioco e ricreazione (Vke), il diciassettesimo “Spiel(Träume) - Giocare in libertà”.

Tre i punti di forza della strategia messa in atto in fondo a viale Druso per favorire il gioco in cortile: via le auto dalla superficie, tutte giù in garage; cinque condomìni - per un totale di sette edifici di dieci piani ciascuno, in tutto 250 appartamenti - hanno rinunciato a recintare il loro spazio condominiale mettendo ciascuno il proprio giardino a disposizione di tutti, esterni compresi; poi, privatamente, si sono acquistati i giochi, che privatamente si dovranno anche manutenere. All’inizio non è stato affatto semplice, in molti non erano convinti, c’era pure chi remava contro. «La sindrome del castellano», la chiama il presidente altoatesino dell’Anaci, l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, Marco Lombardozzi. «Sul mio, recintato, sto solo io». Ma poi, i più si sono convinti, anche per l’entusiasta sostegno del presidente del consorzio Zer che a Druso Est ha costruito, Richard Moser dell’Aimo Immobilien, che qui ha realizzato tre delle sette torri, tutte già vendute. Questo il suo credo: «Abbiamo iniziato a farlo anche nelle valli, dove i Comuni cominciano a comprendere: costruire magari un piano o due in più del solito, ma riducendo la superficie edificata per ricavare spazi verdi più ampi, per le famiglie. Siamo partiti da Druso Est, ora stiamo per realizzare qualcosa di molto simile a San Giacomo».

Un esempio per tutti

Un esempio che ora il Vke e pure l’Anaci, da quest’anno sostenitrice del premio, si augurano venga estesa a altre zone della città, magari col supporto politico, amministrativo e normativo di Comune e Provincia, fino ad oggi piuttosto tiepidini sull’argomento.

Forte deficit in città

Chiarisce meglio il direttore del Vke, Roberto Pompermaier: «Vista l'intensa attività di costruzione di abitazioni nella città di Bolzano, negli ultimi anni notiamo un forte deficit nella qualità degli spazi esterni. Spesso il verde comune condominiale è ridotto a prati e siepi sempreverdi. Poco accogliente. Tutti conoscono le torri che sono state realizzate recentemente in viale Druso nei cosiddetti Prati di Gries, il mega-cantiere e le solite critiche che girano. Ma sono solo pochi a conoscere la qualità degli spazi esterni che il consorzio Zer — un raggruppamento di cinque costruttori immobiliari — è riuscito a realizzare».

Via Carlo Maria Giulini

Pompermaier entra nei dettagli: «In via Carlo Maria Giulini, civici 1-3-5-7-9-11-13, sono state realizzate sette torri con un grande numero di alloggi e uno spazio esterno comune. Il tutto grazie alla lungimiranza degli imprenditori, in prima fila Richard Moser della Aimo, che si sono rivolti al Vke per chiedere una consulenza per la sistemazione esterna. Insieme siamo riusciti a ridisegnare gli spazi e ad arricchirli con tre aree gioco destinate a varie età e a creare un ambiente verde per tutti». Una sabbiera gigantesca con torrette e scivolo per i più piccoli da 0 a 6 anni, un'altra con torre e scivolo grande, elementi di equilibrio per età fra 6 e 8 anni e una terza con un calisthenic. «Si tratta di una struttura per il corpo libero e l'allenamento funzionale all'aperto per adolescenti e adulti; serve per un allenamento completo, funzionale, adatto a tutti».

Esempio da copiare

«L'estesa area intorno ai condomini - prosegue Pompermaier - è libera da ogni circolazione veicolare, dotata di sentieri pavimentati, ampi prati verdi e aiuole con una vasta gamma di cespugli, alberi d'alto fusto che danno possibilità di sentire le stagioni, aree di sosta con panche e tavoli. Si sono creati un ambiente accogliente e delle zone d'incontro per tutti proprio sotto casa loro». Con l'assegnazione del premio la sezione Bolzano del Vke «premia l'iniziativa e l'impegno dei costruttori e vuole segnalare al Comune le potenzialità delle aree private. Si vogliono inoltre incoraggiare futuri investitori a seguire simili buoni esempi per una Bolzano vivibile per le prossime generazioni».

Giocare in libertà

“Giocare in libertà” è una iniziativa del Vke, insieme ad altre associazioni, per promuovere il gioco nelle aree condominiali private. Chiarisce l’associazione: «Vista la necessità, soprattutto per i più piccoli e i loro genitori, di poter giocare e sfogarsi nelle aree più vicine agli alloggi, siamo a ridisegnare il concorso "Giocare in libertà/Spiel(t)räume", ormai giunto alla sua diciassettesima edizione. L'iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare gli inquilini e le istituzioni amministrative con la finalità di creare una rete di aree private verdi e fruibili da affiancare a quelle pubbliche».

Il concorso annuale

Il concorso è indirizzato a tutti gli inquilini, le amministrazioni di condomini, i proprietari di case e appartamenti della città di Bolzano, che hanno o vogliono creare un ambiente favorevole ai bambini. Il Vke offre, con il sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano, una prima consulenza gratuita per la sistemazione e agevolazione di aree condominiali fruibili all'aperto. «Da quest'anno ci sostengono anche all'Anaci, l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, sezione di Bolzano, il nostro primo partner ideale, essendo il più vicino punto d'incontro tra amministratori e inquilini». Per il prossimo anno è previsto di riorganizzare l'iniziativa coinvolgendo più partner - e in prima linea il Comune di Bolzano con l’assessorato alla scuola e al tempo libero - per promuovere l'iniziativa per un futuro sostenibile della città di Bolzano. «Dovrà però rimanere un'iniziativa a bassa soglia», precisa ancora il presidente Pompermaier, «per fare un primo passo verso il verde condominiale fruibile a tutti». Grazie agli sponsor privati, «siamo in grado di premiare coloro che: danno la possibilità di accedere al verde condominiale; ridisegnano e ampliano le aree gioco; ampliano le aree verdi; realizzano maggior qualità e vivibilità rispetto a quelle imposte dal semplice regolamento edilizio».

Ma non tutti si adeguano

«I bambini hanno diritto al gioco», conclude Pompermaier. Ma non tutti accolgono i consigli del Vke. Il Comune si limita a far applicare il regolamento comunale. La Provincia non vara norme ad hoc. Al momento, solo a Merano vige l’obbligo di realizzare un’area verde di almeno cinquanta metri quadrati nel caso si costruisca un nuovo edificio di almeno nove unità abitative. A Bolzano, invece, non esiste nulla di simile. E allora capita che ci siano casi virtuosi, come Druso Est, e casi molto meno virtuosi. Alle ex cantine di Gries, per dire, sono sì previste aree verdi, ma private, dei singoli, non comunitarie. E nello stesso quartiere di Druso Est, se i privati del consorzio Zer hanno creato il giardinone unico aperto a tutti, le cooperative pare non ci riusciranno. Doveva esserci un solo grande spazio comune, ma non sarà così. A ognuno, il suo cortiletto.













Altre notizie

Attualità