l’ex assessore fattor

«Imitiamo Londra con il ticket d’ingresso»

BOLZANO. Esiste in Comune uno studio per frenare gli ingressi delle auto a Bolzano attraverso il pagamento di un ticket. «L'avevamo commissionato nel 2005 - dice Stefano Fattor, allora assessore all'a...



BOLZANO. Esiste in Comune uno studio per frenare gli ingressi delle auto a Bolzano attraverso il pagamento di un ticket. «L'avevamo commissionato nel 2005 - dice Stefano Fattor, allora assessore all'ambiente e alla mobilità sostenibile - a Colin Buchanan, il guru londinese di queste soluzioni, chiamate road pricing». Ma nessuna paura, anche se la parola "far pagare" mette subito in agitazione gli automobilisti. Nessun biglietto o occhiuti vigili col libretto in mano, si tratta di portali elettronici che consentono di verificare gli ingressi ai varchi principali dei centri urbani e di controllare attraverso le targhe chi ne ha diritto. A Londra è in atto da tempo.

Ma, molto più vicino a noi, a Milano, il "road pricing" sta funzionando benissimo e sta alla base della costituzione dell'"Area C", la cerchia metropolitana più centrale, che è compresa dal circuito delle prime vie di scorrimento, alla quale si accede oggi o attraverso il normale telepass installato in auto per viaggiare in autostrada senza fermarsi ai caselli, oppure dotandosi di abbonamenti a tempo.

Nel capoluogo lombardo, il metodo è stato posto in essere dopo uno studio applicativo dell'ingegner Gelmini, partner italiano di Colin Buchanan, l'esperto che ha condotto la ricerca commissionata dal Comune di Bolzano. «Si tratta - osserva oggi Fattor - di una soluzione niente affatto invasiva e che consente alle amministrazioni di attivare i portali d'ingresso quando lo ritenessero necessario. Ad esempio in alcuni mesi invernali, durante il mercatino, prima degli sforamenti dell'aria come azione preventiva, in situazioni o periodi in cui l'afflusso dei pendolari è particolarmente pesante. Per poi disattivarli quando non servono o non li si ritiene più indispensabili».

A Milano, invece, la soluzione "Area C" sta funzionando talmente bene da essere stata adottata in modo definitivo: ha liberato il centro dalla pressione delle auto intorno ai parcheggi, ha incentivato l'uso dei taxi e dei mezzi pubblici, ha stimolato l'uso della bici e indotto il Comune a dotarsi di nuove ciclabili.

«Per Bolzano - aggiunge Stefano Fattor - lo studio prevedeva l'integrazione del pagamento per gli ingressi con la tariffazione per le zone colorate e la realizzazione di due cordoni virtuali, uno attorno al centro storico e l'altra attorno all'area urbana compresa tra i due fiumi Isarco e Talvera, la via Resia e la zona pedociclabile a ovest della città».

Le tariffe potrebbero poi essere modulate in base al minore o maggiore impatto ambientale dei veicoli.

Uno strumento, in sostanza, molto duttile e poco rigido anche in termini di quadro normativo.

Con la prospettiva di ridurre almeno del 20% l'inquinamento da traffico e garantire introiti di almeno 5 milioni annui applicando i livelli tariffari minimi.

Costi per il Comune? 5,1 milioni di investimento complessivo (questo nel 2005) e poco più di 500 mila euro di spese annue di gestione. «Si potrebbe in sostanza - conclude Fattor - contribuire anche a finanziare parzialmente il piano delle grandi opere infrastrutturali che Bolzano attende da troppo tempo». (p.ca.)

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