Immigrazione: in Alto Adige un neonato su cinque è figlio di stranieri

Studio dell'Eurac: gli immigrati sono a quota 40 mila. In aumento le donne che effettuano il ricongiungimento familiare, il 18,5 per cento dei bambini nati in provincia ha genitori stranieri



BOLZANO. Gli stranieri in Alto Adige sono 40.000 e provengono da 125 paesi. E tra nuovi arrivi e seconde generazioni il numero continua a crescere. I bambini nati da genitori stranieri - dice uno studio Eurac - sono passati da 158 nel 1999, a 663 nel 2009, quota che rappresenta il 18,5% delle nascite totali in provincia.

Annualmente si raccolgono dati per monitorare l'immigrazione, tuttavia a livello provinciale è mancato finora uno strumento che li riunisse sistematicamente. L'Istituto sui Diritti delle Minoranze dell'Eurac ha presentato mercoledì 6 aprile all'Eurac il primo Rapporto annuale sull'immigrazione in Alto Adige.

Lavoro e famiglia sono le ragioni che spingono la maggior parte degli stranieri a stabilirsi in Alto Adige; per queste due motivazioni viene rilasciato quasi il 92% dei permessi di soggiorno.

Il rapporto tra la componente maschile e femminile è notevolmente cambiato nel corso degli anni: se i maschi sono stati i ''pionieri'' della migrazione, dal 2007 le donne hanno superato gli uomini. Questa inversione di tendenza è legata al crescente numero di ricongiungimenti familiari e ai nuovi flussi migratori, prevalentemente femminili, provenienti dall'est Europa.

L'allargamento a est dell'Unione Europea ha contribuito inoltre a cambiare lo spettro delle nazionalità rappresentate: albanesi, tedeschi e marocchini rimangono i gruppi più numerosi, ma a partire dal 2005 il numero di slovacchi e rumeni è più che triplicato.













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