In arrivo a maso “Zeiler” un gruppo di 40 profughi

Ieri la consegna delle chiavi a “Volontarius” che gestirà la struttura L’imprenditore Frasnelli lo ha messo a disposizione della Provincia gratis



BOLZANO. Chiuso da almeno 15 anni maso “Zeiler”, nella zona più esclusiva di Gries, tornerà a “vivere” nel giro di un paio di settimane: ieri Hellmuth Frasnelli, immobiliarista bolzanino titolare tra l’altro della società Eisackwerk, ha consegnato alla Provincia, a titolo gratuito e per i prossimi tre anni, le chiavi della struttura che a breve ospiterà 35-40 profughi, si darà la precedenza alle famiglie. Il complesso, immerso nel verde di vicolo Lageder - tra via Col di Lana e via Principe Eugenio - sarà gestito da Volontarius che a Bolzano come in provincia cura praticamente tutte le strutture destinate ai migranti.

Il maso è stato costruito nel 1700 e ristrutturato nel 1985. Frasnelli, che opera nel settore immobiliare e in quello energetico, l’aveva acquistato con l’idea di abbatterlo ed edificare ex novo.

«In ufficio - spiega Frasnelli - abbiamo le piantine e i plastici: il progetto prevedeva di utilizzare la cubatura per farci tre villette bi-familiari. Avevamo già ottenuto la concessione edilizia e stavamo facendo i preparativi per la demolizione del maso, ma c’è stato il ricorso dei vicini al Tar che ha bloccato tutto. Risultato: il complesso è vuoto da anni. Così, quando la Provincia ha cominciato a cercare strutture da affittare anche da privati, ho deciso di rispondere all’appello. In questi mesi l’ho sistemato, cambiando porte, finestre, pavimenti e facendo i servizi igienici. Adesso che i lavori sono ultimati, potranno venire ad abitarci i profughi».

Come mai ha deciso di metterlo a disposizione a titolo gratuito?

«Perché ritengo sia giusto fare qualcosa per chi ha bisogno e poi penso che sia un errore relegare i profughi in periferia: se davvero crediamo nell’integrazione allora vanno distribuiti in tutti i quartieri. Inoltre sono convinto che la presenza di persone che arrivano da altre realtà sarà un’occasione di arricchimento culturale per chi abita qui».

Un gesto quello di Frasnelli sicuramente lodevole - l’altro esempio simile è quello dell’immobiliarista austriaco René Benko che ha messo a disposizione gratis l’ex hotel Alpi in via Alto Adige - qualcuno però potrebbe obiettare che non ci sono solo i profughi in difficoltà, ma anche molti altoatesini.

«Infatti è così e come Eisackwerk la nostra parte la facciamo già: dal 2012 e per i prossimi 30 anni ci siamo impegnati del tutto volontariamente a dare 200 mila euro all’anno alla onlus “Hilfe in Not” di Rio Pusteria - sede della nostra centrale - che aiuta le famiglie bisognose. Faccio un calcolo: noi con una produzione di 100 milioni di kilowatt all'anno diamo 200 mila euro, considerato che l’Alto Adige di kilowatt ne produce complessivamente 5 miliardi e mezzo, se tutti facessero altrettanto si potrebbe dare a chi ha bisogno 11 milioni».

Soddisfatta l’assessore provinciale Martha Stocker: «La messa a disposizione di questa struttura è un esempio. Per il periodo necessario all’accoglimento o al respingimento della richiesta di asilo, 35 persone troveranno qui un'accoglienza e potranno guardare al futuro con maggiori speranze. Riteniamo che per la sua posizione e le sue caratteristiche, l'edificio sia particolarmente adatto ad accogliere famiglie con bambini».

Prosegue intanto la ricerca da parte della Provincia di altri immobili e l’assessore Stocker auspica altri gesti di solidarietà.

Questo in vista dell’aumento, durante l’estate, degli arrivi. Finora in 16 strutture sul territorio altoatesino sono state accolte 898 persone, è previsto un incremento di ulteriori 700 posti nel corso dei prossimi mesi. La Provincia ha reperito siti a San Candido e Ora, altre soluzioni sono attualmente al vaglio. Il piano di ripartizione aggiuntivo nei singoli comprensori è stato già individuato: il Burgraviato deve mettere a disposizione ulteriori 102 posti, la val d’Isarco 139, la Pusteria 153, Salto-Sciliar 91, Oltradige-Bassa Atesina 161 e la Venosta 54 posti.

GUARDA IL VIDEO

SUL NOSTRO SITO

WWW.ALTOADIGE.IT













Altre notizie

La città

La rinascita green della piazzetta Schgraffer a Bolzano è completata

L’assessora Chiara Rabini: «Il progetto prevedeva la creazione di un giardino con tavolini e alberi reinterpretato secondo la sua forma originale, tenendo conto di conservazione storica, flessibilità e adattamento climatico. Questo dare un luogo accogliente, verde e vivace alla comunità»

Attualità