BRESSANONE. La stagione invernale della Plose è giunta orma al termine e, domenica scorsa, i veri pionieri della montagna di casa l'hanno voluta salutare a modo loro. Stiamo parlando dei primi “quasi giovani” che, sulle nevi brissinesi, hanno utilizzato la tavola dello snowboard per compiere acrobazie e che, come doveroso, hanno adottato quel look metropolitano con pantaloni extralarge e acconciature decisamente stravaganti. Un modo di vivere e di vestire lo sport che, ai suoi esordi, era guardato con sospetto, quando con palese disprezzo, dai puristi dello sci. Vent’anni dopo, quei pionieri del freestyle a Bressanone si sono incontrati nuovamente sulle nevi della Plose per sfidarsi in una gara dalle regole particolari. Un appuntamento a cui potevano partecipare solo atleti “over 30” e durante il quale erano ammesso esibirsi solo in evoluzioni della vecchia scuola.

La prima edizione del “Vecio Line Contest” si è rivelata un successo e ha concluso un inverno felice per il comprensorio sciistico. Negli anni novanta il loro look faceva sorridere e discutere: capelli dai colori improponibili, vestiti sgargianti, pantaloni extralarge e berrettini calati sugli occhi. Oggi il freestyle è riconosciuto come disciplina olimpionica e in ogni stazione sciistica ci sono spazi e aree attrezzate riservati agli intrepidi snowborder che la praticano. La montagna di casa per i brissinesi non fa eccezione, naturalmente, e il merito va attribuito soprattutto ai membri del “Freestyle and snowboard club” locale, che decisero di riunire gli appassionati.

Sono trascorsi oltre vent’anni da quei gloriosi esordi, ma lo spirito di questi ragazzi è rimasto lo stesso. Anche per questo motivo hanno voluto organizzare il “Vecio Line Contest”: una giornata in cui i pionieri della tavola si sono ritrovati per sfidarsi nuovamente sulla neve, ma soprattutto per passare una giornata assieme in onore dei vecchi tempi e ricordare sfide, aneddoti e imprese.

Unica novità della manifestazione è stata la location: il nuovissimi “funpark” della Plose. Una struttura moderna e innovativa con una lunghezza di più di un chilometro che dispone di diversi linse con kickers, tabletops, rollers, rails, funboxes e altri highlights e che proprio grazie a queste soluzioni tecniche ha insegnato alle nuove leve i segreti dello snowboard. I “veci”, invece, quelli che domenica hanno deliziato gli spettatori, quelle “figure” le hanno dovuto imparare alla loro maniera, approntando strutture improvvisate e affidandosi solo alle loro braccia e alla loro inesauribile fantasia.

Una quindicina di atleti hanno rispolverato le vecchie tavole, hanno scovato dalle cantine i vestiti e le attrezzature di allora e sono tornati sulla Plose con lo stesso spirito degli anni Novanta, accompagnati da un folto numero di sostenitori. Alla fine, a primeggiare su tutti è stata una vera icona della Plose: Simone Zardini, brissinese doc, uno dei primi ad essersi cimentato con la tavola e considerato a buon diritto precursore e creatore del movimento dello snowboard sulla nostra montagna. La medaglia più ambita, però, il premio che tutti si sono guadagnati, è stata la splendida giornata trascorsa sulle nevi assieme gli amici. Unallegro amarcord che, visto il successo ottenuto, promette di diventare un appuntamento fisso dell’inverno brissinese.

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