BOLZANO. La Procura della Corte dei conti sta esaminando le buste paga (complessivamente sono 40 mila), nella parte relativa alle indennità di funzione e di coordinamento, di 600 tra funzionari e dirigenti provinciali “senza incarico” e quindi “non giustificabili”. La Provincia per questa voce ha pagato circa 400 mila euro l’anno, per un totale di 2 milioni negli ultimi cinque anni che sono il periodo preso in considerazione.

«La Procura della Corte dei conti fa riferimento ad una sentenza della Corte costituzionale del 2010 - spiega Hanspeter Staffler, direttore generale dell’ente - ma noi paghiamo determinate indennità in base ad una legge provinciale del 1992 e ad un contratto collettivo. Certi automatismi erano stati introdotti per premiare l’esperienza e la professionalità acquisite negli anni. In ogni caso da un recente confronto con gli stipendi dei dirigenti della Regione Lazio è risultato che quelli della Provincia di Bolzano sono il 30-40% più bassi».

Ieri la Procura della Corte dei conti ha diffuso una nota in cui spiega che l’attività istruttoria in corso ha come oggetto “i costi sostenuti, nel corso dell' ultimo quinquennio, da alcuni enti pubblici in conseguenza della cosiddetta graduale trasformazione delle indennità di funzione e di coordinamento in una componente fissa e continuativa della retribuzione”. Secondo il procuratore Schülmers, “tale istituto, originariamente introdotto da norma provinciale poi abrogata (trattasi di materia ormai devoluta alla contrattazione collettiva), risulta attualmente previsto e disciplinato da alcune norme della contrattazione collettiva intercompartimentale e di comparto e consentirebbe a personale rimasto privo di incarico dirigenziale o di coordinamento di continuare a godere - in tutto o in parte - della relativa indennità».

Nella nota si precisa che gli accertamenti in corso fanno seguito a quanto affermato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti per il Trentino-Alto Adige in occasione dell'ultimo giudizio di parifica del rendiconto della Provincia di Bolzano.

«In tale occasione, la Corte dei conti ha deciso di non parificare i "capitoli di spesa n. 02100.00; n. 02100.02; n; 04126.00; n. 04126.02 e n. 32400.55 nella parte in cui si riferiscono al pagamento delle indennità di funzione e di coordinamento a dirigenti e funzionari provinciali senza incarico. Tali spese non sarebbero giustificabili a causa della apparente invalidità delle suddette clausole della contrattazione collettiva provinciale (di intercomparto e di comparto) che, ad avviso dei giudici, si porrebbero in netto contrasto con alcune norme imperative di legge dirette a definire i margini entro i quali la contrattazione collettiva è chiamata ad operare (divieto di introdurre per via contrattuale meri automatismi retributivi e principio di effettività dell'indennità di funzione, in forza del quale l'erogazione dell'indennità è correlata all'effettivo esercizio della funzione ed alla conseguente assunzione di responsabilità dirigenziali o di coordinamento)». L’indagine vuole “accertare eventuali responsabilità amministrative in ordine all'applicazione di tali clausole contrattuali in favore di personale rimasto privo di incarico dirigenziale o di coordinamento e prescinde dalle auspicabili misure correttive che vorranno eventualmente essere adottate nelle competenti sedi amministrative e contrattuali onde scongiurare l'ulteriore locupletazione di vantaggi economici non giustificati”.