Ipes, il processo Grando svanisce nel nulla 

La Cassazione ha dichiarato il procedimento penale definitivamente prescritto Cancellate anche le condanne accessorie. Il funzionario dovrà essere reintegrato


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Il procedimento penale a carico di Stefano Grando, ex direttore del Centro servizi all’inquilinato dell’Ipes, si è dissolto nel nulla. La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato estinto il procedimento per intervenuta prescrizione, inviando gli atti alla Corte d’appello di Trento per la definizione di alcune pendenze civilistiche rimaste in sospeso (come la confisca per ora congelata di 4 mila euro trovati a suo tempo sul conto corrente dell’imputato). L’accusa di corruzione a carico di Stefano Grando è però definitivamente caduta nel nulla ed il procedimento, sotto il profilo penale, è estinto. A promuovere ricorso per Cassazione era stata la Procura generale dopo la decisione della Corte d’appello di annullare la sentenza di primo grado (con condanna a tre anni di reclusione per corruzione) per un vizio di forma piuttosto pesante. Grando, infatti, aveva dimostrato un errore di notifica di un atto di citazione dell’udienza preliminare. Concretamente la lettera che fissava l’udienza non sarebbe stata consegnata a Grando, ma ad un’altra persona. A quell’udienza l’imputato non si presentò e segnalò di non essere mai stato avvisato. Una perizia calligrafica, disposta dai giudici di secondo grado, confermò poi che la firma sulla ricevuta non era di Grando. Il verdetto della Corte d’appello fu considerato sulla questione della firma fu considerato giuridicamente errato dalla Procura generale ed impugnato. Ora la Cassazione ha annullato la sentenza d’appello senza rinvio, cioè non disponendo un altro processo di secondo grado perchè sotto il profilo penale - come detto - il procedimento è prescritto. Cade dunque definitivamente nel nulla anche la condanna inflitta dal tribunale di Bolzano in primo grado in relazione alle presunte microtangenti legate agli appalti per la manutenzione del patrimonio immobiliare. Grando venne condannato a tre anni di reclusione per corruzione con interdizione perpetua dai pubblici uffici e licenziamento direttamente in aula dal posto di lavoro che lo legava ancora all’Ipes (e di conseguenza alla Provincia autonoma di Bolzano). Assieme alla condanna detentiva la prescrizione ha cancellato in via definitiva anche le condanne accessorie (interdizione dai pubblici uffici e licenziamento per effetto dell’articolo 32 quinques del codice penale). Dunque Stefano Grando, che per il momento è ancora sospeso dall’Ipes, dovrà essere reintegrato.

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