Iveco, i sindacati perplessi: altri 12 mesi di purgatorio 

Ieri l’incontro con i vertici aziendali, cassa integrazione prorogata a tutto il 2018 Ma ci sono spiragli: qualcosa si muove a livello di commesse e nuovi prodotti


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Iniziata a gennaio 2016 la cassa integrazione ordinaria doveva durare fino a primavera 2018. Ieri la «doccia fredda». La Cig ordinaria andrà avanti per tutto il 2018, anche se con meno giornate rispetto a quest’anno. Piena occupazione ed eventuali nuove assunzioni solo dal 2019, sempre che vadano in porto una serie di commesse che «sono nell’aria». Al tempo stesso è da sottolineare che l’efficienza dei lavoratori dello stabilimento Iveco Defence Vehicles di Bolzano è aumentata dell’8 per cento in 12 mesi, tanto che gli 800 dipendenti avranno diritto ad un premio quantificato in alcune centinaia di euro a testa. Questo il quadro complessivo emerso ieri dagli incontri della dirigenza aziendale con i sindacati. Al mattino tutti quelli che hanno firmato il contratto ed al pomeriggio con la Fiom, che l’accordo non l’ha accettato.

«Secondo la direzione aziendale, il calo della produzione è stato causato soprattutto dallo slittamento di alcune commesse, nonché di alcuni processi di omologazione, ma i progetti produttivi che hanno subito un rinvio dovrebbero avere un esito positivo già a partire dal 2018, tanto da ridurre le giornate di Cig ordinaria a 91 a Bolzano, azzerandole del tutto a Vittorio Veneto (altro stabilimento Iveco Defence); nel 2019 le stesse previsioni sono di completo superamento della cassa integrazione e quindi di pieno impiego occupazionale. Tuttavia tali previsioni potranno consolidarsi solo nel corso del 2018, quando si definiranno le questioni relative a commesse importanti, a processi omologativi e all’entrata in produzione di nuovi veicoli, innanzitutto il 70.20 commerciale», così le segretarie nazionali di Fim, Uilm, Fismic, UglM e Aqcf. A livello locale Claudio Voltolini della Fim/Cisl si dice preoccupato «per un altro anno di cassa integrazione, l’intero 2018, quando al tempo stesso non escono nuovi prototipi e non vanno bene i processi ingegneristico e commerciale all’interno dell’azienda». «Per questo vogliamo coinvolgere anche la Provincia in questa situazione, anche se riconosciamo che la società ha investito in ricerca e sviluppo (30 milioni sui tre stabilimenti di Bolzano, Vittorio Veneto e Piacenza) e che sono in attesa commesse sia col governo americano che con quello italiano», ancora Voltolini.

Oggi i sindacati spiegheranno quanto detto dai vertici aziendali alle maestranze, nel corso di assemblee all’interno della fabbrica: al mattino ed al pomeriggio. «La cassa integrazione ha visto una media di 69 giorni a dipendente nel 2016, di 115 giornate nell’anno in corso ed è prevista di 91 giorni nel 2018. L’azienda ha sottolineato la transitorietà della situazione riconoscendo un recupero dell’efficienza dell’8% che si tradurrà in un premio in denaro per tutti i lavoratori», evidenzia Giuseppe Pelella della Uilm. «Questa è un’azienda ad alta tecnologia che concorre a livello mondiale, tra le commesse del futuro potrebbero esserci gli anfibi per gli Usa. I lavoratori la loro parte l’hanno fatta, ma le nuove commesse sono fondamentali e non dipende dagli operai», chiude Pelella.













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