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Jihadisti, la Procura di Trento chiede la scarcerazione per due dei 7 arrestati in Alto Adige

I pm hanno chiesto l'inefficacia della misura cautleare per 7 dei 17 indagati



Bolzano. Richiesta dai pm di Trento l'inefficacia per 7 dei 17 ( in particolare, per due dei 7 arrestati in Alto Adige) provvedimenti del gip di Roma per terrorismo, emessi dopo l'indagine del Ros dei carabinieri. La valutazione di tali richieste spetta ora al gip di Trento, Francesco Forlenza. In sostanza i magistrati di Trento non hanno chiesto l'arresto per tutti e 17 gli indagati, dopo che il gip di Roma aveva passato loro alla fine della settimana scorsa le carte per questioni di competenza territoriale, rendendo così necessaria una nuova richiesta di misure cautelari, pena la decadenza entro venti giorni di quelle emesse, ed eseguite lo scorso 12 novembre, per associazione con finalità di terrorismo internazionale aggravata dalla transnazionalità del reato.

La richiesta di dichiarare «l'inefficacia» delle misure emesse per sette persone riguarderebbe cinque degli indagati al momento cosiddetti «irreperibili», e due tra gli arrestati in Italia, uno in carcere a Trento e l'altro a Bolzano. «Siamo stati molto attenti - spiega il procuratore capo di Trento, Giuseppe Amato, che si sta occupando del fascicolo con i pm Pasquale Profiti e Davide Ognibene - ai singoli elementi indiziari, presupposto fondamentale per le esigenze cautelari: dalla ricostruzione generale siamo passati alle singole posizioni», confermando comunque, a quanto spiega, l'impianto generale dell'accusa.













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