Josef Buratti, 80 anni in negozio

Ha 93 anni, premiato dal sindaco. Il nipote Simone (23 anni) pronto a raccogliere il testimone


di Martina Capovin


BOLZANO. Era il 1932 quando Josef Buratti, alla tenera età di 13 anni abbandona la scuola per entrare come apprendista nella bottega della zia materna che si trovava allora in Piazza Domenicani.

Dopo lunghi anni di esperienza, durante i quali ha avuto l’occasione di apprendere i segreti della lavorazione del cuoio, fonda nel 1945 la ditta Buratti nell’edificio di via Grappoli dove tutt’ora l’azienda ha la sua sede. Un negozio storico.

Oggi, ad ottant’anni di distanza dal suo primo giorno di lavoro, lui si trova ancora lì, dietro al bancone. E’ un imprenditore vecchia scuola, sempre con un sorriso gentile rivolto ai clienti sia che comprino che non comprino, sempre disponibile e dalla grande esperienza. Ogni mattina la sua sveglia suona alle 7, una veloce colazione al bar e poi via, ad aprire le serrande del negozio.

E’ il commerciante più longevo di Bolzano e per questo ieri, il sindaco Spagnolli lo ha premiato con una medaglia. “A 93 anni gestisce ancora in prima persona il negozio - spiega il figlio Roland Buratti, al fianco del padre nell’attività commerciale dal 1970 -. La passione è la stessa di molti decenni fa. Ogni tanto magari passa qualche ora seduto in ufficio, invece che stare in piedi dietro al bancone. Ma non salta mai un solo giorno di lavoro”.

E tutti sono convinti: continuerà fino a che la salute glielo consentirà. E vista la sua forma, andrà avanti ancora molti anni. Qual è il suo segreto? L’amore profondo per il lavoro ed il rispetto dei suoi principi. “Senza quelli non si va da nessuna parte”, spiega emozionato durante la premiazione. Ma Josef non è solo un recordman per anni di lavoro. La moglie Rita è la sua compagna dal 1946. Dalla loro unione, che dura da 66 anni, è nato il figlio Roland, che oggi gestisce l’azienda di famiglia. “Non sono entrato in bottega così giovane come papà - racconta -. Studiavo a Venezia, ma frequentavo poco per poter lavorare accanto a lui, ed imparare tutti i segreti che nessuno altrimenti avrebbe potuto insegnarmi”.

In un futuro prossimo il posto dietro il bancone sarà occupato dalla terza generazione di Buratti, nella figura di Simone, nipote di Josef e figlio di Roland.

Ventitré anni, fresco di università, Simone è un giovane entusiasta, che già lavora nell’azienda di famiglia, anche se non a tempo pieno.

“E’ importante che mio figlio sia felice di seguire le orme della famiglia - continua Roland - Il testimone passerà presto a lui”.

Ma come ci si sente ad essere una delle botteghe più antiche di Bolzano, in questo periodo fatto di crisi e di domeniche con i negozi aperti?

“Non si può fermare il mondo - sostiene Roland -. Quando abbiamo cominciato erano altri tempi, ed era impensabile tenere aperto la domenica. Ma solo qualche anno fa anche fare tempo continuato pareva essere un’eresia. Ed invece oggi quasi nessuno chiude per la pausa pranzo. Noi però siamo e restiamo una bottega - continua Buratti - Non seguiamo le stesse logiche di grandi catene come Benetton e H&M».

Papà Josef dal canto suo non sembra così scandalizzato dalle apertura domenicali “Io lavoravo la domenica, cosa credete? Eravamo poveri, non potevamo permetterci di stare a casa”.

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