Kompatscher: «Finanze, il nostro accordo è blindato» 

La visita del ministro Boccia. Il presidente della Provincia: «Senza il nostro consenso, il governo non può toccare l’intesa sottoscritta nel 2014 con l’ex premier Renzi. Se si ridurrà il gettito fiscale, dopo il 2022 verseremo meno allo Stato»


antonella mattioli


Bolzano. «Preoccupato io? Neanche per idea». Il governatore Arno Kompatscher risponde così all’indomani dell’annuncio fatto dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, in visita a Bolzano, di voler rivedere gli accordi finanziari tra Stato e Provincia.

Presidente, da cosa deriva tanta tranquillità?

Perché noi siamo non blindati, ma blindatissimi. L’accordo sulle finanze, firmato nel 2014 con l’allora premier Matteo Renzi, prevede innanzitutto che non vi possano essere modifiche unilaterali.

Sarà sicuramente così, però il messaggio del ministro è chiaro: lo Stato vuole di più dall’Alto Adige .

Le ripeto: senza il nostro consenso non si tocca nulla. E comunque l’accordo del 2014 - a differenza di quello delle altre Regioni speciali che va ridiscusso ogni anno - è senza scadenza.

Perché questa differenza, rispetto alle altre Regioni speciali ?

Perché noi abbiamo creato un “metodo” che prevede tutto, anche l’aumento del 10% di ciò che già diamo allo Stato per il risanamento del debito pubblico, nel caso estremo di default. Un “metodo” il nostro che ha avuto anche il via libera dalla Consulta.

Però nel 2022 si esauriranno gli effetti finanziari dell’accordo del 2014 e lo Stato comincia a mettere le mani avanti.

Ma l’impianto finanziario che abbiamo creato, resta. È ciò che conta. Nel 2022 andrà semplicemente ricalcolato il contributo al risanamento del debito pubblico.

Attualmente in che misura la Provincia di Bolzano contribuisce?

Dal 2014 versiamo 476 milioni all’anno nelle casse dello Stato. In totale le due Province e la Regione versano 905 milioni.

Nel 2022 la somma però sarà ricalcolata ed è facile immaginare che vi chiederanno di aumentare il contributo.

Si farà un ricalcolo sulla base del debito del 2022, ma se i tassi restano quelli di oggi, potremmo anche pagare meno.

Il governo punta alla riduzione delle tasse; questo comporterà anche una riduzione del gettito per la Provincia.

Mi auguro che la riduzione annunciata sempre da tutti i governi, stavolta venga fatta. A beneficiarne saranno i cittadini e di conseguenza l’economia. In realtà finora gli unici ad aver ridotto le imposte siamo stati noi, come Provincia. Detto questo, se lo Stato riduce la pressione fiscale, la Provincia che incassa i nove decimi delle tasse pagate in Alto Adige, vedrà inevitabilmente calare il gettito. E quindi...

E quindi?

Noi avevamo pensato ad una norma per così dire compensativa: se si riduce il gettito fiscale, si ridurrà almeno in parte anche il nostro contributo alle casse dello Stato.

Una soluzione che però non piace ovviamente al ministro.

Ne discuteremo col ministro e i tecnici.

Parliamo di sanità: avete ottenuto il via libera alla creazione di un elenco speciale all’interno dell’Ordine dei medici dell’Alto Adige per i medici tedeschi e austriaci che, pur non conoscendo l’italiano, potranno esercitare solo in Alto Adige e nella sanità privata.

Siamo soddisfatti: abbiamo trovato la soluzione che ci risolve un grosso problema, vista la pesante carenza di medici. Ora servirà una norma di attuazione.

Cos’altro siete riusciti a “strappare” al ministro?

La disponibilità a discutere del ripristino dell’autonomia.

Scusi, in che senso “ripristino”?

Nel corso degli anni, qualche volta l’interpretazione della Corte costituzionale, qualche volta l’interpretazione di alcuni governi, hanno prodotto effetti negativi sulla nostra autonomia.

Eppure l’Alto Adige continua ad essere invidiato dalle altre Regioni a statuto ordinario.

Lo so. Ma da studi fatti emerge con chiarezza che le competenze che esercitiamo oggi non hanno più lo stesso spessore del ’92, quando l’Austria ha firmato la quietanza liberatoria.

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