Kompatscher: «Lub, nessun dietrofront»

Il governatore sulla vicepresidenza negata a Felis: «Non capisco le proteste». Tommasini: «Questa volta non finisce qui»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Questa volta non finisce qui»: il vicepresidente della Provincia Christian Tommasini non ha digerito il siluramento del "fedelissimo" Andrea Felis per la vicepresidenza della Lub, un posto occupato nel recente passato da Pietro Borgo (indicato da Bizzo), ex ad dell’Iveco (oggi apprezzato manager a Monaco di Baviera). Con la permanenza di quest'ultimo nel cda la Svp ha fatto intendere che non avrebbe nemmeno posto la questione della vicepresidenza. «Abbiamo ricevuto una lettera dalla Lub - ha spiegato ieri Kompatscher - nella quale ci era stato chiesto di confermare il cda uscente, cosa che alla Svp poteva andare bene. Naturalmente ho informato Tommasini, nostro partner di giunta, a cui ho chiesto di riflettere sulla questione». Il Pd, però, ha deciso di insistere per Felis e, dopo un paio di settimane di attesa, la nomina è passata anche in giunta provinciale. A quel punto è stata informata anche la Lub, che ha preso atto della necessità di nominare un nuovo cda. «In giunta però - spiega Kompatscher - non abbiamo nemmeno parlato di presidenza e vicepresidenza. Anche per questo non capisco le proteste di Tommasini. In ogni caso non ritengo di dover intervenire per cambiare le cose: va garantita l’autonomia dell’ateneo». Kompatscher si è detto disponibile, peraltro, ad aprire una discussione sull’opportunità delle nomine politiche in enti come l’università. «Di sicuro - ha concluso il governatore altoatesino - nel cda non ci sono problemi di carattere linguistico».

Di tutt’altro tenore, invece, le dichiarazioni del vicepresidente della Provincia: «Forse mi hanno fatto pagare il conto - abbozza Tommasini - per aver chiesto l'elenco dei molti incarichi, nella società altoatesina, del presidente della Lub Bergmeister (a capo anche della Bbt Se, società che si occupa della costruzione del tunnel di base del Brennero)». Di sicuro per Tommasini si tratta della prima vera grana della nuova legislatura. «Questa scelta mina il rapporto di fiducia con la Volkspartei e sia a Kompatscher che ad Achammer ho già chiesto spiegazioni».

Secondo Tommasini in quest’occasione l’ha spuntata la lobby dei baroni e dei conservatori in seno all’ateneo bolzanino. «La realtà è che il Pd vuole riformare la Lub, prevedendo il trilinguismo anche a Scienze della Formazione e non solo a Informatica, dove molti studenti sono stranieri, mentre altri la pensano in modo diametralmente opposto. Noi abbiamo un atteggiamento progressista, gli altri conservatore. Il risultato è che l'Università, oggi, è slegata dalla città, così come manca un rapporto tra la Lub e il mondo della scuola». Martedì in giunta il Pd chiederà un chiarimento. «Dovranno spiegarmi il perchè di certe scelte. Così proprio non va». Tommasini non condivide l’idea, manifestata da più parti, che fosse meglio andare avanti con Borgo. «Ha fatto bene, ma per la nostra idea di cambiamento dell’ateneo e delle sue dinamiche abbiamo preferito puntare su una figura come Felis. Che invito a rimanere al suo posto».

Tra coloro che sono rimasti letteralmente a bocca aperta per il siluramento di Felis c’è anche il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli: «Non ho capito cos’è successo esattamente. Qualcuno dovrà spiegarlo e dopo parlerò». Sulla perdita dell’ennesimo posto apicale per il gruppo italiano Spagnolli è esplicito: «Parliamoci chiaro: nella nostra Provincia gli italiani si accapigliano selvaggiamente - e se anche non lo fanno appare che lo facciano - per individuare chi deve assumere ruoli di rilievo. E ciò indebolisce sempre i candidati. Per cui a volte accade che altri candidati scavalchino i candidati italiani. Più che urlare che è un fatto grave sarebbe forse meglio guardare tra noi cosa è andato storto e perché». Già, forse è davvero così. Intanto martedì in giunta si annuncia un confronto serrato. Ma la Svp ha già fatto capire di non essere disposta a correggere il tiro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità