VAL DI VIZZE

Kostner: «Recco, una tecnologia mai usata prima decisiva sulla Gran Vedretta"

Il fondatore dell’Aiut Alpin Dolomites: «È svedese e capta un segnale elettronico»



VAL DI VIZZE. Sono state due, probabilmente, le scariche della valanga che hanno ucciso i quattro alpinisti sulla Gran Vedretta.

Gran Vedretta, recuperati i corpi di Seebacher e Zoggeler I due sono finiti in un crepaccio e sono stati trovati grazie ad un dispositivo elettronico che si trovava nel caschetto dello stesso Zoeggeler. Domani proseguiranno le ricerche per recuperare anche l'ultimo dei quattro alpinisti travolti da una valanga sabato

Una a 3.000 metri che ha colpito Ulrich Seebacher ed Andreas Zöggeler e una a 2.600 che ha travolto Thomas Lun e Peter Vigl. Questo è il quadro che emerge con il prezioso segnale arrivato dall’elmetto di Zöggeler captato grazie alla tecnologia Recco, una novità assoluta per il territorio altoatesino. A spiegarla è il fondatore dell’Aiut Alpin Dolomites Raffael Kostner.

«Il pesante dispositivo di ricezione ci è arrivato da pochissimo. Era la prima volta che lo usavamo sul campo, senza nemmeno sapere bene che risultati avrebbe dato»

Nessuno ve lo ha illustrato?

«No, dovevamo seguire la formazione con un tecnico svedese in questi giorni. Vista l’emergenza abbiamo ricevuto alcune indicazioni via telefono e siamo partiti»

I risultati si sono subiti visti.

«Siamo rimasti sorpresi anche noi dalla risposta di Recco. Il ricevente è in grado di captare sia il segnale elettronico delle placche sull’attrezzatura sia quello utilizzato dai telefoni. Teniamo presente, però, che si tratta di uno strumento che funziona bene solo in determinati scenari. Dobbiamo, infatti, avere la certezza che non ci sia nessun altro in zona oltre ai dispersi. Così evitiamo troppi impulsi. Esattamente il quadro della Gran Vedretta».

 













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