L’Ana Alto Adige rivuole l’Adunata nazionale nel ‘28 

La proposta. L’idea è quella di ospitare ancora l’evento per il centenario della sezione Per il presidente Scafariello è un “pensiero stupendo” quello illustrato all’assemblea dei delegati



Laives. Ferdinando Scafariello lo definisce un «pensiero stupendo». Un pensiero, un desiderio che all’interno della Sezione Ana dell Alto Adige girava da tempo, ma che sabato, nel corso dell’assemblea dei delegati, svoltasi nell’aula magna del teatro Gino Coseri, è stato espresso in maniera “quasi” ufficiale: ospitare a Bolzano l’edizione numero 101 dell’Adunata degli Alpini, nel 2028. «Mancano nove anni – spiega Scafariello, che delle Penne Nere altoatesine è il presidente – e il percorso verso il 2028 è lungo, lunghissimo. Abbiamo chiesto all’amministrazione un parere sulla possibilità di ospitare nuovamente nella nostra città l’importante evento ed è arrivato un parere positivo, ma tra nove anni tutto sarà cambiato. Chissà chi ci sarà alla guida del Comune e io, di certo, non siederò più sulla poltrona del presidente provinciale dell’Ana, visto che il mio mandato scade tra 12 mesi e, dopo 21 anni, è davvero giunto il momento che io passi il testimone a qualcun altro. Senza contare che, oltre a questo, l’iter per presentare la propria candidatura è molto lungo e articolato». Il ritorno delle penne nere sulle rive del Talvera, a 16 anni dalla magnifica adunata del 2012, avrebbe anche un significato importante per gli alpini altoatesini visto che, proprio nel 2028, ricorrerà il centenario della fondazione della Sezione Ana Alto Adige. «Proprio così – continua Scafariello – è indubbio che sarebbe davvero stupendo ospitare l’adunata e celebrare il nostro centenario. Ma teniamo i piedi per terra e ricordiamoci che il 2028 è lontanissimo ed è davvero troppo presto per alimentare delle speranze. Per ora, teniamoci questo “pensiero stupendo”».

A Laives, intanto, i delegati dei 40 gruppi Ana sparsi per la provincia - che contano complessivamente più di 2600 Penne Nere e circa 300 “amici degli alpini” – hanno provveduto a completare il consiglio, eleggendo quattro nuovi consiglieri, e a eleggere i quattro delegati all’assemblea di Milano. Gli eletti in consiglio sono Franco Tomazzoni con 77 voti; Stefano Bordino con 75 voti, Giovanni Voltaggio con 54 voti e Gualtiero Innocenti con 35 voti. A Milano, invece, a rappresentare la nostra provincia all’assemblea dei delegati saranno Daniele Stringari, eletto con 80 voti, Claudio Manca con 72 voti, Aldo Battisti con 57 voti e Maurizio Ruffo con 52 voti. Altre elezioni, a modo loro epocali, attendono gli alpini altoatesini, tra dodici mesi chiamati a votare il nuovo presidente. «Da tempo – conclude Scafariello – chiedo ai miei alpini di farsi avanti, di trovare qualcuno che prenda il mio posto. Vedremo cosa accadrà. Per quanto mi riguarda, non ci sono dubbi: l’anno prossimo metterò lo zaino a terra. E chissà, magari inizierò a tirar fuori i ricordi di quanto fatto e a tracciare un bilancio. Ma è davvero giunta l’ ora di lasciare spazio ai giovani. In questi anni, abbiamo lavorato davvero bene e fatto molte cose, su tutte proprio l’adunata del 2012 . Parlo al plurale perché mi sono trovato al posto giusto al momento giusto, insieme a persone come consiglieri, vice presidenti e direttivo nazionale, che in questi anni mi hanno affiancato e fatto crescere».

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