L’Asl chiede aiuto (e letti) alle cliniche

L’azienda coinvolge Villa Melitta e la Bonvicini per far fronte alle emergenze. E si pensa anche a un controllo con i vigilantes


BOLZANO


BOLZANO. «Troveremo a breve una soluzione per arginare le persone violente al Pronto soccorso»: con queste parole il direttore del Comprensorio di Bolzano, Umberto Tait, risponde all’ipotesi - caldeggiata da più parti, anche in seno all’Asl - di prevedere «vigilantes» o guardie giurate armate al San Maurizio. Per farlo ci sarebbe bisogno di un bando pubblico e i tempi non sarebbero brevissimi, ma Tait assicura che questa soluzione, almeno per il momento, «non è all’ordine del giorno». Che il problema esista non è un mistero, prova ne sia che la squadra volante interviene mediamente due o tre volte alla settimana per riportare la calma. Anche la scorsa settimana sono stati fermati e identificati due stranieri, che sono stati poi denunciati per danneggiamenti. Da sempre, all’ospedale San Maurizio, esiste un posto di polizia, che è attivo peraltro solo la mattina e il pomeriggio. Nel corso del vertice di sabato scorso tra lo stesso Tait e il questore Giuseppe Racca sono state vagliate le possibili contromisure.

La polizia continuerà ad intervenire - giorno e notte - nei casi in cui si verifichino fatti di criminalità o violenza, ma per gestire l'afflusso di persone indesiderate, il San Maurizio potrebbe dotarsi presto di un servizio di sicurezza privata.

E intanto l’Asl ha incontrato i rappresentanti delle cliniche private (Saps) per chiedere collaborazione nella gestione delle emergenze. «Siamo a conoscenza dei problemi che affliggono il Pronto soccorso - dice il direttore generale Thomas Schael - e stiamo cercando di porvi rimedio individuando soluzioni ponte in attesa che sia terminata la nuova clinica medica in fase di costruzione accanto al San Maurizio. Abbiamo discusso della possibilità di usufruire di posti letto “transitori” che le cliniche private e convenzionate Bonvicini e Villa Melitta potrebbero mettere a disposizione per far fronte alla situazione di emergenza che vive l’ospedale. A causa del picco influenzale l’affluenza è massiccia e per questo il numero di posti letto per l’osservazione breve intensiva (Obi) al Pronto Soccorso non è sufficiente. Soprattutto gli anziani, che vivono soli e che non hanno alcun supporto da parte dei familiari, sono le principali vittime di questa situazione. Il dislocamento temporaneo di questi pazienti – l’ondata influenzale dovrebbe terminare a marzo – verso le cliniche convenzionate potrebbe essere una soluzione in grado di portare un immediato effetto positivo sul benessere dei pazienti e sui tempi d’attesa in Pronto soccorso».

Rupert Waldner, presidente della Saps, si è detto molto interessato alla questione e comunicherà quanto prima all’Asl il numero di posti letto disponibili - tra Villa Melitta e Bonvicini - con i relativi costi. Le cliniche si sono dette molto interessate anche alla proposta di usufruire della lavanderia dell’Asl.

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