L’assessore Bacher in difesa: Dander sapeva a chi affittava

Il proprietario del «Laurinhof» aveva accusato il Comune La replica: «Ma era stato proprio lui a rivolgersi a noi»


di Fabio De Villa


BRESSANONE. La vicenda del maso Laurinhof a Costa d’Elvas con diritto d’usufrutto per Alexander Dander, dato in affitto ad una famiglia serba che ora non se ne vuole più andare, ha scatenato un putiferio mediatico, finendo anche su programmi e televisioni nazionali.

Su questa intricata storia - di cui abbiamo scritto ieri - ha voluto dire la sua anche la persona interessata all’epoca dei fatti come assessore competente alle politiche sociali, Paula Bacher. «In primo luogo c’è da chiarire il fatto che non sono stata io come assessore competente ad andare da lui, al contrario, è stato lui a venire da me chiedendo aiuto per l’affitto del suo maso. - sottolinea Bacher - In particolare, lo stesso Dander cercava una famiglia che potesse occupare parte del maso Laurinhof in cambio del pagamento di un canone d’affitto, così da poter pagarsi almeno le spese della struttura nei lunghi periodi dove lui era assente all’estero per lavoro».

«Sono stato tratto in inganno dal Comune per cui ho lavorato e collaborato per una vita, mi sento davvero ferito nel profondo», spiegava, invece, Alexander Dander, vittima di questa storia. «Non capisco come si possa arrivare a tanto, una figura pubblica come un assessore (facente parte della passata legislatura) che si fa garante di una persona, rassicurandomi di conoscerla quando invece chiunque in città sapeva di chi si trattasse», sottolineava Dander. «Purtroppo, vivendo e lavorando all’estero, non ho seguito la cronaca locale ed ero completamente allo scuro di chi fosse questo personaggio a cui stavo dando il mio aiuto. Si tratta di una vera e propria truffa di gravità inaudita, in quanto questa donna è stata portata a casa mia per farle trascorrere gli arresti domiciliari a mia completa insaputa. Io stavo all’estero in quel periodo e ho dato per scontato che questa persona, che mi è stata presentata e raccomandata dal Comune, fosse una persona per bene», proseguiva l'ex avvocato. «Solo una volta che ho cominciato a documentarmi in internet ho capito chi realmente stavo ospitando, ma oramai era troppo tardi. Oltre al danno anche la beffa, perché io da parte della donna non ho mai visto un solo euro di affitto in tutti questi anni, come ringraziamento sono stato anche aggredito per cercare di riprendermi il mio appartamento. Ora sono costretto a dormire sul pavimento della mia vecchia casa che nel frattempo è stata svuotata anche del mio letto», ha concluso Dander.

«Quando abbiamo cercato una famiglia che aveva le necessità di quegli spazi, abbiamo trovato questa donna serve di cui però io non conoscevo il passato burrascoso. Lo stesso Dander, vista la situazione difficile della donna che aveva diversi figli a carico e che da anni cercava un alloggio abbastanza grande per le sue esigenze, mi ha confessato di provare pena per loro e che quindi gli sarebbe piaciuto andargli incontro. Dander è poi andato di persona ad informarsi ai Distretti sociali se questa donna aveva i requisiti e i soldi per pagare un affitto, dopodiché io non ho fatto o detto nient’altro», replica l’assessore comunale Paula Bacher. Da ricordare che sulla vicenda il consigliere comunale della Lega Nord, Massimo Bessone, ha presentato un’interrogazione.













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