L’autonomia altoatesina «modello per l’Ucraina»
Il nostro Statuto tradotto è stato spedito al Cremlino dal console onorario Kiem L’associazione Borodina sta facendo girare slide sull’Alto Adige nelle città russe
BOLZANO. La federazione russa prende a modello l’autonomia dell’Alto Adige per tentare di riportare alla pace in Ucraina.
Il presidente del parlamento russo Serghej Naryshkin ha fatto espressamente riferimento allo Statuto di autonomia sudtirolese, citandolo come fonte di ispirazione per il tentativo di creazione di una regione autonoma nell’est dell’Ucraina.
E non si tratta di un caso. È stato proprio il console onorario della Federazione russa a Bolzano, Bernhard Kiem, a spedire all’ambasciata romana della Federazione una copia della traduzione in russo del nostro Statuto. Con la preghiera di girarla al ministero degli esteri russo. E da lì, evidentemente, la copia tradotta dev’essere andata ben oltre. Serghej Naryshkin, a lungo capo dell’amministrazione presidenziale russa, da tre anni è il presidente della Duma, ossia il parlamento di Mosca. Di fatto, dopo Vladimir Putin e dopo il primo ministro Dmitrij Anatol'evic Medvedev, è il numero tre nelle gerarchie del Cremlino. Nei giorni scorsi Naryshkin ha rilasciato un’intervista a Rai News. Al corrispondente da Mosca, Marc Innaro, il presidente della Duma ha dichiarato: «Per noi è chiarissimo, tutte le guerre prima o poi finiscono. L’unica soluzione è il dialogo. La ricerca di un compromesso da raggiungere assieme». In Europa, è andato oltre, «avete casi innumerevoli di regioni a statuto speciale. Si pensi al caso dell’Alto Adige, da voi in Italia. Su questi principi noi riteniamo che si possa costruire lo stato ucraino».
Lo stesso presidente ucraino Poroshenko, nei giorni scorsi, aveva prospettato la possibilità di un’ampia autonomia per la contestata regione orientale dell’Ucraina.
«Ho spedito la traduzione dello statuto a marzo, in sei mesi a Mosca se lo sono studiato per bene, se il presidente della Duma è arrivato a portarlo come modello da seguire». Questa la prospettiva del console russo a Bolzano. Il quale nei giorni scorsi ha incontrato il presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann, che si è detto pronto a mettere a disposizione dei russi gli esperti legali altoatesini in questioni autonomistiche. Proprio nella giornata di oggi il console onorario Kiem riferirà della disponibilità sudtirolese all’ambasciata russa di Roma.
Ma in Russia, l’Alto Adige è noto anche per merito dell’associazione meranese Borodina. Il direttore Andrey Pruss racconta: «Abbiamo preparato una presentazione con 250 slide, già mostrata in diverse città russe, Mosca compresa. Non presentiamo solo il settore turistico, l’economia, la cultura. Mostriamo come, proprio grazie all’ampia autonomia di cui gode, in quarant’anni l’Alto Adige si sia trasformato: da povera regione di montagna a una delle più sviluppate e ricche regioni europee».
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