L’autonomia si salva dai tagli di Monti

Il decreto legge del governo sui costi della politica a livello regionale salvaguarda la specialità di Bolzano e Trento


di Maurizio Dallago


BOLZANO. Ecco pronto il salvagente per le autonomie speciali. Un comma di 3 righe contenuto nel decreto-legge di Palazzo Chigi sulla riduzione dei costi della politica nelle regioni, aggiunto dal governo su pressione degli enti interessati e finito nel testo finale già pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il testo recita: «Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono ad adeguare i propri ordinamenti a quanto previsto dal comma 1 (i vari tagli, ndr), compatibilmente con i propri Statuti d’autonomia e con le relative norme d’attuazione». Se Bolzano e Trento vorranno mantenere il numero di 35 consiglieri provinciali a testa, potranno dunque farlo. Resta aperto il discorso sull’opportunità, quando in tutta Italia si riduce il numero dei consiglieri. A rendere pubblica la notizia è stato a Bolzano il siciliano Francesco Cascio, coordinatore della Conferenza dei presidenti dei consigli regionali di tutto lo Stivale, riunita ieri proprio nel capoluogo altoatesino. «Facciamo nostra l’esortazione del presidente della Repubblica e siamo tutti favorevoli ai tagli», ancora Cascio.

«Parte da Bolzano un chiaro messaggio sulla comune volontà dei presidenti dei consigli regionali di marciare unitariamente sulla strada della riduzione dei costi della politica, sottolineando nello steso tempo la necessità che il governo riconosca il ruolo istituzionale delle Regioni e le peculiarità delle autonomie speciali», così il presidente del consiglio provinciale altoatesino, Mauro Minniti, nelle funzioni di «padrone di casa».

Nel corso dell'assemblea, i presidenti dei consigli si sono confrontati sul decreto legge relativo alla riduzione dei costi della politica per gli enti territoriali approvato dal governo.Dopo i vari casi - dal Lazio alla Lombardia - di «spese folli» da parte dei consiglieri regionali, un po’ di orgoglio non è comunque mancato ai presidenti giunti in Alto Adige. «La storia quarantennale delle Regioni - ha detto a questo proposito il vicepresidente Eros Brega (Umbria) - non può essere sporcata da 10 mascalzoni». Il vicepresidente Clodovaldo Ruffato (Veneto), dal canto suo, ha ribadito la piena sintonia tra consigli e giunte nella volontà di attuare il decreto velocemente. A questo scopo sarà al lavoro dalla prossima settimana a Roma il tavolo tecnico composto proprio da presidenti di consigli e di giunte regionali, al quale èdelegato anche il compito di verificare i punti poco chiari del provvedimento governativo. Tra questi, hanno sottolineato ieri i presidenti, le disposizioni relative ai vitalizi, i controlli della Corte dei Conti e la tutela dei dipendenti dei gruppi consiliari. Cascio ha anche evidenziato che i vitalizi sono già stati aboliti, a partire dalla prossima legislatura, da tutti i consigli regionali, e che essi si sono già mesi in moto per la riduzione del numero dei consiglieri, già attuata da alcuni.

«A breve - riferisce ancora Minniti - ci sarà anche un incontro dei presidenti delle Province e Regioni con autonomia speciale, per valutare come marciare in sintonia con le Regioni ordinarie alla luce delle nostre particolari prerogative».

«Ribadiamo l’impegno a definire, entro il prossimo 30 ottobre, i parametri necessari all’individuazione della Regione più virtuosa - hanno affermato i presidenti - nonché, entro il 30 novembre, all’adeguamento di ciascuna Regione a quanto indicato dal decreto stesso».

I presidenti delle assemblee regionali affronteranno presto anche la questione sollevata dalla proposta di legge costituzionale di modifica del Titolo V della Costituzione approvata dal governo.













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