L’emergenza alloggi a unibz? Ecco lo studentato da 250 posti 

L’università. Sorgerà accanto alla Metro in Zona industriale, molto vicino alla nuova facoltà di Ingegneria (Techpark) Si tratta di un edificio da anni in attesa di un suo futuro stabilizzato, anche se già occupato da alcuni uffici del terziario avanzato


Paolo Campostrini


Bolzano. più di 250 posti letto. una posizione apparentemente obliqua rispetto all’attuale lub. ma solo apparentemente. perché quando il nuovo, grande studentato, il cui progetto è stato appena depositato in comune, sarà concluso, sarà terminata anche la nuova, altrettanto estesa, facoltà di ingegneria al techpark. ecco la notizia, una prima risposta concreta al caro alloggi che sta pregiudicando lo sviluppo dell’università: sorgerà, questa infrastruttura di alloggi per studenti, nell’edificio del vecchio bic, quel «grattacielo» posto di fronte a enzian, e che guarda il parcheggio della metro. si tratta di un edificio da anni in attesa di un suo futuro strutturato e stabilizzato, anche se già occupato da alcuni uffici del terziario avanzato. chi lo ha progettato? l’architetto claudio lucchin. il quale, per quegli incroci dei destini, anche urbanistici, che a volte si presentano nella vita professionale, è l’autore anche della vasta riqualificazione che ora costituisce il parco tecnologico in via volta. incroci architettonici, perché sul lato destro del techpark, guardandolo dal suo ingresso, sono già iniziati i lavori di predisposizione cantiere della facoltà di ingegneria. e proprio questa contiguità sta alla base della scelta della habitat di pietro tosolini, proprietaria dell’attuale struttura, di immaginare un nuovo studentato.

I calcoli infatti sono presto fatti: secondo le proiezioni lub, ad ingegneria sono attesi poco meno di 400 persone tra studenti, in maggior numero, e docenti; l’edificio ex bic è a sua volta uno dei più grandi della zona in grado di ospitare, ab initio, centinaia di uffici; dunque, se questi uffici verranno riconvertiti in stanze o appartamenti, si raggiungerà il numero di almeno 250 posti letto. arrivando a coprire la metà del possibile fabbisogno abitativo della costruenda appendice ingegneristica dell’ateneo bolzanino. il progetto, secondo alcune indiscrezioni emerse, sarà profondamente innovativo. non si tratterà, in sostanza, di un semplice alloggio per studenti ma riprenderà le cornici progettuali delle ultime esperienze in questo campo: appartamenti flessibili ma indipendenti, dotati di tutti i servizi, rapporti aperti col contesto dell’edificio, possibilità di comunicazione tra gli abitanti, dotazione di spazi per la vita in collettività, con possibilità di ospitare biblioteche, sale studio, luoghi in cui fare attività sportiva, come palestre e eventualmente piscina, metrature non rigide dei singoli alloggi per poter ospitare sia giovani iscritti alla lub che i loro professori e ricercatori. tempi? con tutta probabilità gli stessi previsti per la nuova facoltà di ingegneria, tra i due e i tre anni di cantiere. il progetto, dopo una serie di colloqui tra la habitat e la provincia che coordina e finanzia le attività universitarie nel loro complesso, è stato depositato in comune per essere sottoposto al consueto iter, tra uffici e commissioni edilizie. trascorsi i tempi tecnici, dovrebbero essere avviati i lavori di cantiere perché il progetto è stato definito anche oltre il preliminare. coMe detto, si tratta di una prima risposta che giunge dal mondo imprenditoriale dopo gli insistiti appelli del rettore: o diminuiscono i costi degli affitti per i nostri studenti o gli studenti diminuiranno. in vista di una possibile contrazione delle iscrizioni, l’unica via d’uscita suggerita da paolo lugli è sempre stata quella degli studentati. «occorrerebbe costruirne in numero tale da arrivare a ospitare almeno 500 studenti», è stato l'invito di unibz ad ogni manifestazione pubblica. alcune richieste di imprenditori sono già giunte al comune ma, finora, per soluzioni di piccole-medie dimensioni.

Il progetto lucchin costituisce così la prima risposta di vaste dimensioni per coprire gran parte del fabbisogno abitativo degli iscritti. restano aperte le questioni legate al carovita bolzanino, altra pietra al collo del futuro dell'ateneo. una strada che sta emergendo, per ora complementare a quella degli studentati, è quella di proporre una riduzione delle rette di iscrizione ai corsi lub. prevedendo un contributo pubblico per attuarla. via complessa, perché già ora la provincia copre nella quasi totalità le spese dell’ateneo, sia del personale che degli immobili. sarà difficile chiedere ulteriori fondi: per questo l’intervento dei privati, come questo in zona della habitat, è il più sollecitato.















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