L’esperto all’Eurac «Si può resistere anche 13 giorni»

«È possibile che nei locali dell'albergo Rigopiano travolti dalla valanga ci siano persone sopravvissute». Quello di Giacomo Strapazzon non è l'auspicio umano che tutti nutrono in questi giorni, ma...



«È possibile che nei locali dell'albergo Rigopiano travolti dalla valanga ci siano persone sopravvissute». Quello di Giacomo Strapazzon non è l'auspicio umano che tutti nutrono in questi giorni, ma il frutto di un'analisi scientifica su cui lavora tutti i giorni. È il vicedirettore dell'istituto d'emergenza in montagna dell'Accademia Europea Eurac. «Siamo di fronte a condizioni completamente diverse da quelle che subiscono, per esempio, gli scialpinisti travolti. Nel secondo caso la curva di sopravvivenza scende al 7% dopo 130 minuti, ma al Rigopiano possiamo sperare di ritrovare qualcuno anche dopo 13 giorni». Oggi siamo al sesto giorno, ancora una settimana. Non siamo troppo ottimisti? «Le cause di morte di una slavina sono traumi, mancanza di ossigeno per la presenza di neve sulla bocca e sul naso oppure l'ipotermia. Cambiano, però, le condizioni in cui ti puoi trovare una volta che il fronte si è fermato. Non possiamo escludere che alcune persone siano rimaste intrappolate in cavità molto grandi, ben vestite e con disponibilità sufficiente di cibo. La possibilità di bere potrebbero coglierla dalla neve sciolta». A quel punto il discrimine diventerebbe l'ossigeno. «Esatto, ma questo non possiamo saperlo. Potrebbero anche trovarsi in un ambiente dove si è formato un contatto esterno. Non lo vedremmo ad occhio nudo, ma sarebbe determinante». (a.c.)













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