L’impresa benefica:  per oltre 25 ore in bici 

Una pedalata di 1000 chilometri. Saverio Addante ha raccolto  più di 2000 euro per sostenere il Comitato di Bolzano della Croce Rossa


Paolo Tagliente


Bolzano. Ha pedalato per 25 ore, 19 minuti e 31 secondi, percorrendo 1000 chilometri a una media di circa 40 orari. un’impresa, che saverio addante, 48 anni, impiegato alla röchling di laives, originario di triggiano, in provincia di bari, ha portato a termine ieri mattina, nella sua casa di bronzolo, con risultati che sono andati oltre le sue più rosee previsioni. nonostante saverio sia abituato a “prove estreme” - lo scorso anno, tanto per fare un esempio, è salito e sceso per 10 volte dal passo della mendola, percorrendo 300 chilometri e superando 9000 metri di dislivello – mille chilometri sono davvero tanti e possono nascondere parecchie insidie. soprattutto per chi, come saverio, è uno scalatore fortissimo.

Ma lusinghiero è stato anche un altro risultato: durante la lunghissima pedalata sui rulli, seguita online da centinaia di amici, con cui saverio ha continuato a chattare e interagire, sono stati raccolti ben 2.095 euro. offerte che saverio devolverà interamente al comitato di bolzano della croce rossa italiana e che vanno ad aggiungersi ai 3000 euro raccolti da sua moglie, raffaella rebecchi, che insieme a un team di amiche ha prodotto e distribuito centinaia di mascherine. «mi aspettavo una sfida dura, ed è stata senza dubbio la più dura che ho affrontato fino ad ora, ma è andata benissimo. la scelta di non fermarsi è stata mia e, salvo una breve crisi attorno a mezzanotte, ho pedalato senza grandi difficoltà. temevo che avrebbero potuto esserci problemi nelle ore notturne, soprattutto tra l’una e le tre, quando di solito dormo. invece, ho superato molto bene anche quel momento. è stata una sfida con me stesso, per scoprire i miei limiti».

Di fronte a imprese come questa, vale la pena lanciare il famoso monito: “non provate a farlo a casa” perché lo sforzo a cui è stato sottoposto il fisico di saverio è davvero grande e, per sicurezza, la sua impresa è stata seguita da uno staff della stessa croce rossa di bolzano (erano presenti anche la presidente monika schivari e il suo vice matteo baratella) che ha costantemente monitorato i parametri dell’atleta. per fortuna, non c’è stato bisogno di alcun intervento, ma non serve essere un medico per immaginare a quale sforzo è sottoposto il fisico di una persona che pedala ininterrottamente per oltre 25 ore. «due o tre giovanissimi volontari per ogni turno – spiega raffaella – e siamo rimasti davvero impressionati da questi ragazzi, bravi, educati e motivati. attenti con saverio e molto preparati. per questo, abbiamo fatto i complimenti al loro coordinatore e, indirettamente, quei complimenti li facciamo ai genitori di questi magnifici volontari».















Altre notizie

Attualità