L’inceneritore «incassa» 30 milioni

L’impianto sta per ottenere la certificazione ambientale. L’Alto Adige, con il 60%, è un modello per la differenziata


di Massimiliano Bona


BOLZANO. Sono almeno due le buone notizie in tema di rifiuti: Eco Center otterrà all’asta di gennaio dal Gse la certificazione per iniziare ad operare come termovalorizzatore (e non più come “semplice” inceneritore), mentre la Provincia di Bolzano, con il 60% di raccolta differenziata, si conferma un modello europeo alle spalle solo di Austria (62%) e Germania (65%) ma davanti agli altri Paesi dell’Ue. L’Italia nel suo complesso è invece al dodicesimo posto con solo il 41% di differenziata. Due mondi diversi. «Ma è così anche per il senso civico che dimostrano i nostri concittadini», sottolinea Giulio Angelucci, direttore dell’ufficio provinciale rifiuti.

La certificazione. Sicuramente si tratta di un passo importante e ad attribuirci la certificazione sarà l’ente statale Gse all’asta di gennaio. «Oltre ad essere importante per una questione meramente finanziaria, con 2 milioni all’anno per 15 anni, questa certificazione ci consentirà di mantenere invariate le tariffe di smaltimento per i prossimi dieci anni». Ciò significa anche che Eco Center riuscirà a saldare più in fretta il debito contratto con la Provincia. Non è detto, peraltro, che le tariffe ai cittadini resteranno le stesse, perché a determinare queste ultime saranno i Comuni.

I rifiuti del 2013. Nel 2013, in Alto Adige, sono state prodotte 53.200 tonnellate di rifiuti verdi e organici, la differenziata ha toccato quota 91mila tonnellate, mentre per quanto riguarda il residuo sono state raggiunte le 96.200 tonnellate. A ciò vanno poi aggiunte le 894.600 tonnellate di scarti edilizi, le 600mila tonnellate di rifiuti industriali e le 59.400 tonnellate di fanghi da depurazione. «Se la quantità totale di rifiuti ha fatto registrare una leggera riduzione - ha sottolineato l'assessore Richard Theiner - dall'altro lato c'è da sottolineare la tendenza alla crescita per quanto riguarda la raccolta urbana indifferenziata». .

In ogni caso, i dati di cui andare "fieri" di certo non mancano: a partire da quelli relativi alla raccolta differenziata, che nella nostra Provincia ha raggiunto ormai il 60%, un dato che pone l'Alto Adige tra le posizioni di vertice assoluto a livello europeo. «Il 13% dei rifiuti urbani indifferenziati - ha aggiunto il direttore dell'Agenzia per l'ambiente Flavio Ruffini - finisce nelle discariche, un dato ancora troppo alto, soprattutto in un territorio con grossi limiti dal punto di vista della superficie».

Le discariche. Attualmente ne sono rimaste aperte sette, di cui tre a Brunico, una a Glorenza, una a Lana, una a Vadena e una in zona Sacco. Quella di Vadena sarà l’ultima ad essere chiusa, ma solo tra trent’anni. Il direttore dell'ufficio gestione rifiuti, Giulio Angelucci, ha invece puntato l'attenzione sulle modalità di smaltimento dei rifiuti, che in Alto Adige possono contare su impianti moderni e con elevati standard qualitativi.

Il teleriscaldamento. L’assessore provinciale Richard Theiner ha fornito ieri tutte le rassicurazioni del caso. «Abbiamo fatto il punto di recente, anche alla presenza dei rappresentanti del Comune di Bolzano, ed è emerso che dovrebbe essere possibile allacciare l’ospedale San Maurizio entro il 2016». Da un paio di mesi sono iniziati invece gli scavi e i lavori di posa dei tubi all’altezza di via Resia.

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