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L’inflazione che sale costa quasi 3mila euro l’anno in più alle famiglie bolzanine

L’aumento della spesa (di 2.783 euro) è calcolato dall’Unione Nazionale comsumatori su una famiglia di quattro persone



BOLZANO. Costa quasi 3mila euro l’anno l’aumento dell’inflazione ad una famiglia di Bolzano composta da 4 persone.

L’analisi è dell'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città e delle regioni più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita, sulla base dei dati diffusi dall'Istat.

In testa alla classifica delle città più care d'Italia, Bolzano, dove l'inflazione tendenziale di gennaio pari a +6,2%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 1972 euro, ma che schizza a 2783 euro per una famiglia di 4 componenti.

Al secondo posto Piacenza dove il rialzo dei prezzi del 6,6%, al terzo posto Bologna, dove il +5,8%. 

Al quarto posto quanto a inflazione, Trieste e Trento con +5,9%, con una maggior spesa media nei dodici mesi pari a, rispettivamente, 1398 e 1377 euro.

La città più virtuosa è Potenza, con una spesa aggiuntiva per una famiglia tipo pari a "solo" 914 euro su base annua, seguita da Campobasso (918 euro).

In testa alla classifica delle regioni con più rincari, con un'inflazione annua a +5,7%, la Valle d'Aosta che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1449 euro su base annua, e che vince la classifica con 2394 euro per una famiglia di 4 persone. Segue il Trentino Alto Adige, dove la crescita dei prezzi del 6% (il record per le regioni) implica un'impennata del costo della vita pari in media a 1626 euro (primato nazionale) e a 2329 euro per una famiglia di 4 componenti.

"E' da un quarto di secolo, dall'aprile del 1996  che non si registrava un'impennata dei prezzi del 4,8%. La colpa è dei beni energetici, ossia luce, gas e benzina, senza i quali l'inflazione sarebbe pari solo all'1,8%. Per questo il Governo deve fare molto di più, sia su luce e gas, spostando in questo trimestre invece che nel prossimo i 2,7 miliardi stanziati per le famiglie nell'ultimo decreto, sia facendo qualcosa per i carburanti, del tutto dimenticati dall'Esecutivo, ma che hanno lo stesso effetto moltiplicativo sull'inflazione dell'energia, quest'ultima incidendo sui costi di produzione, mentre benzina e gasolio sui costi di trasporto di tutti i beni" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.













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