L’orco nel maso: violenze e molestie su cinque bambine 

La vicenda. Condannato a dieci anni un sessantenne che abusò delle due figlie di 14 e 10 dei proprietari della struttura dove era stato a lavorare come volontario e di tre amiche delle ragazzine. Deve versare risarcimenti per 85 mila euro  


paolo tagliente


BOLZANO. Aveva l’aspetto del sessantenne simpatico e gentile, del buon lavoratore e della persona affidabile. Ma sotto quei panni rassicuranti si nascondeva un orco. Un orco che nel 2015 ha chiesto e ottenuto, sulla base di uno specifico progetto, di poter lavorare in un maso altoatesino. Un lavoro volontario di una settimana, svolto all’interno della struttura agricola in cambio di vitto e alloggio. Il caso ha voluto che l’uomo venisse “assegnato” a una famiglia composta da marito, moglie e due figlie di 14 e 10 anni. Il sessantenne, che sale da una città dell’Emilia Romagna e si spaccia anche per un ex poliziotto, è in gamba e, in poco tempo, conquista la fiducia di tutti. Tanto da diventare quasi uno di famiglia, un punto di riferimento non solo per il lavoro nei campi e nella manutenzione della struttura, ma anche una preziosa presenza a cui affidare le due ragazzine quando mamma e papà dovevano allontanarsi per la loro attività. La settimana passa veloce e serena, l’uomo se ne va, ma resta in ottimi rapporti con la famiglia altoatesina e gli incontri, nell’arco dell’anno successivo, proseguono e sono numerosi. C’è una reciproca empatia. Ed è proprio grazie a quella fiducia conquistata che l’orco ha potuto muoversi liberamente e dare sfogo ai suoi lascivi desideri, abusando delle due sorelle. Non di rado, infatti, la bimba di dieci anni e la ragazza di 14 restavano da sole con il sessantenne che, nei loro confronti, ha ben presto mostrato interessi molto lontani dal semplice affetto. Ma nessuno se ne accorge. Tanto che l’orco porta perfino in vacanza le sue due giovanissime vittime. La realtà che si cela dietro quel rapporto resta invisibile. Fino a quando, dopo circa un anno, le due sorelle decidono di parlare. Lo fanno nel momento in cui, tra la famiglia e l’uomo, i rapporti s’incrinano per motivi estranei alla vicenda, e il sessantenne non sale più al maso. Si scopre così, che nei mesi precedenti, la quattordicenne aveva subito violenza, che la bimba di dieci anni era stata oggetto di molestie pesantissime e che anche altre tre ragazzine, amiche delle due sorelle, erano state oggetto delle morbose attenzioni dell’orco. Partono le indagini e, poco tempo dopo, raccolte le prove necessarie, la procura chiede e ottiene un ordine di custodia cautelare in carcere con la pesantissima accusa di violenza sessuale su minorenne continuata. L’arresto è convalidato e il sessantenne compare davanti al gup Emilio Schönsberg e, con rito abbreviato, viene condannato a 10 anni di reclusione e al pagamento di 50 mila euro alla quattordicenne, 20 mila alla sorella di dieci anni e 5 mila euro per ciascuna delle altre tre ragazzine molestate. La difesa ha preannunciato ricorso.













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