L’Ordine dei medici: Stocker, avanti tutta

La periferia minaccia di staccarsi dall’Svp. Il presidente : «I sindaci non possono decidere della Riforma della sanità».


di Valeria Frangipane


BOLZANO. «La Stocker? Coraggiosa. Deve sbrogliare una situazione difficile per arrivare alla Riforma della sanità. Ce la farà ma si trova a fare i conti con situazioni incancrenite». Andreas von Lutterotti, presidente uscente dell’Ordine dei medici, all’assemblea annuale sostiene con forza il lavoro dell’assessora alle prese con scelte «difficili ma improcrastinabili». Al centro dell’assemblea anche il ritardo nell’informatizzazione e quello del Territorio, le delicate questioni della privacy ed il mancato riconoscimento delle specializzazioni austriache.

La Riforma. «Speriamo che dentro l’Svp si mettano d’accordo - spiega il presidente. Capisco i colleghi di alcuni ospedali periferici, capisco i loro timori, ma non è possibile che i sindaci ed una parte della popolazione decidano della Riforma». Von Lutterotti parla così mentre tornano all'attacco i sindaci dei tre comuni interessati alla chiusura di reparti e punti nascita. Dieter Pinggera, sindaco di Silandro, Werner Tschurtschenthaler, sindaco di San Candido, e Fritz Karl Messner, sindaco di Vipiteno si sono riuniti l'altra sera con i gruppi di lavoro a parlare di Riforma. Ribadita la battaglia in difesa dei piccoli ospedali, avvertono la Svp: se resteranno inascoltati sono pronti a presentarsi con liste civiche alle elezioni comunali di maggio o non presentarsi affatto. La Stocker intanto attende entro il 24 novembre le controproposte dei territori. L’Ordine non ci sta, bacchetta i sindaci e chiede di uscire dalla palude.

Riforma del Territorio. La tanto attesa ed invocata Riforma del Territorio che dovrebbe sgravare il superlavoro del San Maurizio, soprattutto al Pronto Soccorso (260 pazienti al giorno) ed in Medicina, ancora non si vede. L’Ordine «approva i principi generali della linea Stocker anche se i colleghi che si occupano di assistenza sul Territorio spiegano che non c’è alcuna chiarezza sui modelli prefissati. Auspichiamo che vengano chiarite le rispettive proposte, anche con il coinvolgimento dei colleghi e degli esperti. Speriamo inoltre che vengano prese in considerazione anche le proposte avanzate da noi».

Informatizzazione. «La sanità è a un bivio - hanno ribadito ieri i medici: o cambia passo e si dota di una nuova struttura organizzativa, in primo luogo informatica ma non solo, che leghi Territorio ed ospedali oppure è destinata a ricadere su se stessa. Il problema della rete informatica resta è a tutt’oggi irrisolto».

La specializzazione austriaca.

L'Ordine dei medici prende posizione anche sulle specializzazioni bloccate. «E' da fine 2013 che il Ministero blocca il riconoscimento dei diplomi di specializzazione secondo l'ordinamento austriaco qualora la formazione sia stata svolta in Alto Adige. Una prassi che da oltre 30 anni è sempre risultata efficiente. Attualmente 30 colleghi con il diploma di specializzazione austriaco in mano stanno aspettando il riconoscimento italiano, senza il quale, sono limitati nella propria carriera professionale, bloccati nei concorsi e penalizzati nello stipendio. La questione è insostenibile».

Privacy. L’Ordine si dice preoccupato anche per l’introduzione del nuovo sistema: da doma, infatti, i cittadini che entreranno in ospedale, dovranno compilare un modulo bilingue (di due pagine) per dare o negare il consenso alla creazione di una cartella clinica che li riguardi. «Per noi sarà più difficile lavorare».













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