La carica dei 500 per «Sportivivamente»

L’associazione «Il papavero», alla ricerca di volontari, ha posto l’accento sull’importanza delle cure palliative


di Bruno Canali ; di Bruno Canali


LAIVES/VADENA/BRONZOLO. Una bella mattinata di sole, ieri ha accompagnato gli oltre 450 partecipanti alla quarta edizione della marcia "SportiViVamente", organizzata dalL’'associazione "Il papavero-Der Mohn" per focalizzare l'attenzione nei confronti delle cure palliative, lungo i due tracciati (uno, di 12 chilometri, per gli agonisti e l'altro, di 8 chilometri, per amatori e famiglie) che si snodavano fra Laives, Bronzolo e Vadena. È stata una bella festa, che ha unito la passione per lo sport e per lo stare insieme, con l'amore per la vita, da coltivare e salvaguardare in ogni momento, anche l'ultimo. Molto eterogeneo anche «l'esercito" dei partecipanti, fra esponenti politici locali e provinciali, atleti in gara a caccia del tempo record e famiglie con bambini e cani al seguito che hanno approfittato dell'occasione per testimoniare la propria sensibilità verso questo importante tema e per partecipare anche ad una simpatica scampagnata. La marcia è partita da via Pietralba a Laives, dove a conclusione dei percorsi hanno fatto ritorno tutti. Ad attenderli, sotto il tendone delle feste, un buon piatto di pasta cucinato dalle donne degli alpini di Laives e la parte conclusiva della bella festa. «Il Papavero» è l'associazione di volontariato che da anni ormai affianca e sostiene il lavoro dell’Hospice/Cure Palliative presso l'ospedale di Bolzano e SportiVIVAmente è uno dei modi attraverso i quali questo impegno si manifesta all'esterno della realtà ospedaliera, diviene momento di aggregazione e di diffusione degli ideali legati all'attività dell’associazione. Mescolato fra la folla dei partecipanti, anche lui con la pettorina numerata che contraddistingueva gli agonisti c'era anche il dottor Bernardo, responsabile del reparto cure palliative all'ospedale di Bolzano: «Siamo qui per testimoniare insieme il diritto a concludere la vita senza sofferenze - ha detto il dottor Bernardo - un diritto stabilito anche dalla legge». Entrando poi brevemente nel merito dello spostamento delle cure palliative in via Fago, a Bolzano, il dottor Bernardo ha fatto il paragone con la ristrutturazione della propria casa: «Quando si decide di mettere mano alla casa - ha spiegato - è inevitabile che durante la fase dei lavori si debba per forza di cose trovare un sistemazione alternativa. Per le cure palliative si tratta di un anno circa di disagi a causa dello spostamento in via Fago, ma questo è propedeutico alla creazione di un nuovo e più funzionale reparto al San Maurizio». L'associazione Il papavero è nata nel 2008 a cura di un gruppo di familiari che aveva avuto modo di fare esperienza diretta delle enormi potenzialità dell’approccio palliativo nel restituire qualità e dignità alla vita. Si tratta di un’associazione senza fini di lucro che ha per finalità la diffusione della cultura delle cure palliative. Tra gli scopi vi sono quello di promuovere e diffondere la conoscenza, la cultura e la ricerca delle cure palliative, di garantire le strutture necessarie e sostenere quelle già operanti, di promuovere incontri e corsi per la formazione di volontari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità