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La chiusura di Ponte Loreto:  il Comune si prepara al caos 

Primo stop una settimana subito dopo Pasqua. Poi per otto mesi circolazione a senso unico alternato. Fattor: «La Signa aveva proposto l’interruzione totale per tre mesi, non ce la siamo sentita». Stress test per gli altri cantieri



BOLZANO. Con Ponte Loreto non si sa da dove cominciare. «Sarà uno stress test per l’intera città» si azzarda a dire Stefano Fattor. Ma poi ammette: «Sono preoccupato». Iniziamo dalla chiusura: totale per una settimana, appena dopo Pasqua. Continuiamo con quella parziale: otto mesi a senso unico alternato. Significa, fatti due conti, arrivare quasi a Natale con Bolzano che boccheggia. Il perché è presto detto.

Nella riunione preliminare con tutti gli interessati, dai tecnici ai vigili sono emersi gli scenari: chi arriva da Piè di Virgolo e dunque da nord non passerà più per il ponte ma dovrà fermarsi a ponte Virgolo e gettarsi verso Mayr Nusser, intasando un’uscita già problematica; chi percorre il ponte da piazza Verdi per recarsi a Oltrisarco dovrà o aggirare i Piani tornando indietro o, probabilmente i più, finire nell’imbuto di viale Druso, via Roma e ponte Roma. Lo stesso per chi giunge da sud.

«Temiamo che l’asse di via Roma e viale Venezia già sottoposto a flussi molto intensi - rivela l’assessore - vivrà giorni difficili». Ma poi, finita la settimana di passione, la questione diverrà strutturale. «Ci sarà un addetto sempre sul ponte a regolare ingressi e uscite su una solo corsia» dicono in Comune.

Ma questo aumenterà la lunghezza delle code sia da Oltrisarco che da piazza Verdi, la quale dovrà essere assolutamente preservata anche tenendo ferme le auto in viale Trento, perché lo snodo non deve assolutamente saltare. Gli scenari dei mesi successivi sono quelli che più fanno addensare nubi minacciose sull’intero sistema viario.

«Al primo giorno di pioggia sarà impossibile evitare traumi» prevede Fattor. Ma non solo. Dopo Pasqua e fino a settembre inoltrato, Bolzano mette già in conto da anni la pressione degli afflussi turistici. Che i bolzanini sono soliti aggirare evitando per quanto possibile le loro direttrici di penetrazione, proprio innestandosi verso ponte Loreto o via Roma.

Il mese che desta più preoccupazione? Agosto. Sono già in programma lavori molto in profondità sull’asse ferroviario della val di Riga. Nelle precedenti esperienze, le ferrovie avevano offerto in alternativa al blocco dei convogli, per i molti che scendono verso Bolzano in treno, un servizio di bus sostitutivi. Risultato: file ininterrotte di bus lungo via Garibaldi in un senso e nell’altro con il centro bloccato per manifesta incapacità di smaltimento. Stavolta sarà peggio.

C’erano alternative a questo schema di cantiere? «Sì, lo aveva proposto la Signa che sta lavorando alla ciclabile in quel punto: tre mesi di chiusura totale del ponte. Abbiamo preferito evitare una chiusura così prolungata, impostando invece un senso unico alternato ma per più mesi. Si sono valutate, in questa luce, anche le possibili emergenze». Del tipo: che fare se in galleria del Virgolo accade un incidente, come avviene statisticamente almeno una volta o due al mese? Senza nessuno sbocco almeno parziale sul ponte, il dramma. Statale bloccata, auto ferme per ore e ore. Si considera questo un stress test per la città perché quando apriranno gli altri cantieri i rischi sono i medesimi. Il primo sarà quello di via Einstein e la prospettiva è uno scenario simile a quello di ponte Loreto solo più drammatico per via dei volumi di traffico molto superiori in alcune ore della giornata. «Perché ci siamo ridotti a questo? È dal 1988, quando Anas ha passato le competenze alla Provincia - commenta - che quest’ultima si è solo interessata a direttrici intercomunali. Dunque sul territorio. La statale di Bolzano e tutte le altre vie le ha considerate fino all’altro ieri di stretta competenza comunale. Così, niente progetti, nessuna tangenziale. Oggi ne paghiamo le conseguenze». Nel senso che ogni intoppo produce ricadute a valanga. Sempre facendo la danza della pioggia al contrario. P.CA.

 













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