La coop: «Selezioniamo badanti su misura»

“Assist” è una delle cooperative, nate negli ultimi anni, per aiutare le famiglie La presidente Struggl: «La crisi si fa sentire: oggi c’è più offerta che domanda»


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Fino a qualche anno fa la ricerca delle badanti era basata esclusivamente sul passaparola, la gestione dei rapporti affidata al fai da te. Il risultato è che in più di un’occasione alla morte dell’assistito, ma in qualche caso anche prima, il rapporto di lavoro è sfociato in una vertenza sindacale se non addirittura in un contenzioso davanti al giudice del lavoro. Per cercare di evitare il conflitto tra le parti e mettere in contatto domanda e offerta anche in Alto Adige sono nate negli ultimi anni alcune cooperative che si occupano appunto di badanti. Abbiamo deciso di fare un viaggio all’interno di queste realtà anche in considerazione del fatto che la tendenza, sostenuta dalla politica della Provincia, è quella di favorire l’assistenza a domicilio, rispetto al ricovero in casa di riposo.

Partiamo dalla “Assist”, la cooperativa fondata nel 2009, che fa capo a Legacoop ed ha la propria sede in corso Libertà 35. A guidarla c’è Birgit Struggl.

Chi si rivolge ad una cooperativa come la vostra cosa cerca?

«Dalla collaboratrice familiare alla persona a ore per l’igiene e l’assistenza, alla badante che vive nella casa dell’assistito. Si rivolgono a noi spesso sull’onda dell’emergenza: c’è fretta di trovare qualcuno per assistere un familiare autosufficiente magari fino al giorno prima. Noi fissiamo un appuntamento, parliamo con le persone per cercare di capire esattamente quello di cui hanno bisogno. Andiamo anche a fare un sopralluogo a domicilio. Quando abbiamo un quadro il più possibile completo, cerchiamo nel nostro database».

Quante persone avete nel database?

«Circa 5-600. Ma quelle effettivamente disponibili sono un centinaio».

Da dove arrivano?

«Un po’ da tutto il mondo. In linea di massima chi arriva dall’area latino-americana è disponibile per servizi a ore; chi viene invece dai Paesi dell’Est (Romania, Albania, Moldavia, Russia, Ucraina) preferisce il lavoro di badante che dia la possibilità di avere anche un alloggio».

Quanto costa il vostro servizio?

«Dipende. Per trovare la badante o la persona ad ore per le pulizie o l’assistenza che risponda il più possibile alle esigenze della famiglia, chiediamo 152 euro. Se invece oltre all’individuazione della badante ci chiedono di curare la parte relativa alla richiesta dell’assegno di cura, la predisposizione della bustapaga, per arrivare fino alla chiusura del rapporto, la tariffa è di 256 euro».

Quanto spende in media una famiglia per una badante a tempo pieno?

«Qui dobbiamo capirci cosa significa a tempo pieno, in quanto anche alla persona che vive con l’assistito non si può chiedere di lavorare più di 54 ore alla settimana. Comunque diciamo che si va da 1.300-1.400 euro al mese in su, cifra nella quale sono compresi oltre allo stipendio, Tfr, contributi trimestrali, tredicesima. A ciò ovviamente si aggiungono vitto e alloggio».

Voi organizzate anche corsi?

«Puntiamo molto sulla formazione, ma la cosa di cui si sente più la necessità è di corsi soprattutto in lingua tedesca, perché abbiamo problemi in particolare nelle valli. Però è difficile conciliare le esigenze delle badanti con quelle degli insegnanti ».

Per quale motivo?

«Perché le badanti in genere lavorano tutta la settimana, l’unico giorno disponibile è la domenica, quando però è difficile trovare insegnanti».

La crisi si fa sentire anche nel vostro settore?

«Sì. Oggi c’è più offerta che domanda, anche perché comincia ad esserci un numero crescente di donne altoatesine che prende in considerazione l’ipotesi di assistere a domicilio un familiare, per poter avere l’assegno di cura».

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