La donna indiana morì per un infarto
Secondo i periti non ci fu correlazione con lo scambio di provette di alcune analisi al San Maurizio
BOLZANO. La donna indiana di 62 anni morta il 15 dicembre dello scorso anno dopo un presunto scambio di provette all'ospedale di Bolzano, sarebbe deceduta a seguito di un infarto. A questa conclusione sono giunti i periti nominati dal giudice Pappalardo nell’ambito dell’incidente probatorio disposto alcuni mesi fa.
I due periti (il dottor Marco Scaglione e l’aiuto patologo Giovanni Scola) hanno però anche stabilito un altro fatto importante: il presunto scambio di provette all’ospedale di Bolzano avvenne effettivamente ma non avrebbe avuto alcuna correlazione con il decesso della paziente. L’inchiesta ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati di 13 medici e 3 paramedici.
L’altro giorno il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero Sacchetti di acquisire agli atti del processo il contenuto di un dvd sul quale sono registrati i risultati di alcuni importanti esami effettuati sulla donna poche ore prima del decesso.
L’incidente probatorio (a cui stanno partecipando anche i consulenti Sandro La Micela per la Procura e Roberto Rondinelli per la parte civile) ha permesso anche di ricostruire nel dettaglio gli ultimi giorni dell’odissea ospedaliera della donna che venne prima dimessa dall’ospedale a seguito delle errate indicazioni cliniche derivanti dallo scambio di provetta , e poi richiamata con urgenza in ospedale per una cura adeguata a seguito di una forte anemia (globuli alti elevati ed ematocrito molto basso) emersa dagli esami del sangue corretti. La donna cessò di vivere la sera del 15 dicembre dello scorso anno mentre si trovava ricoverata all’ospedale San Maurizio. Fu una tac (effettuata due giorni prima del decesso) ad evidenziare che la pazienze era stata colpita da due infarti leggeri senza che nessuno a livello clinico se ne fosse reso conto. L’ultimo attacco cardiaco si verificò mentre la donna veniva riportata in reparto dopo un intervento d’ urgenza a seguito di un repentino peggioramento. Fu fatto di tutto per tentare di salvarla ma tutto inutilmente. L’udienza è stata aggiornata all’ 8 aprile. (ma.be.)
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