Non solo mele: colpiti anche vitigni, peschi e ciliegi. Il Bauernbund: un vero disastro

La grandine si abbatte sui frutteti

Centinaia di ettari danneggiati tra Laives, Vadena e Caldaro


Susanna Petrone


LAIVES. Grandine e vento hanno distrutto centinaia di ettari di terreno agricolo tra Vadena e Laives, così come i frutteti attorno a Caldaro. Gli agricoltori sono disperati: in alcuni casi è rimasto distrutto tutto il raccolto. Secondo gli esperti provinciali il maltempo che si è abbattuto ieri sull'Alto Adige è stato un colpo di coda prima dell'estate. Gli agricoltori, intanto, hanno già iniziato a contare i danni. Proprio loro, che dopo mesi di siccità, avevano atteso con ansia un po' di pioggia si sono visti spazzare via dal maltempo e dalla grandine gran parte del raccolto.

Il temporale ha colpito a macchia di leopardo soprattutto la Bassa Atesina, tra Vadena e Laives e l'intera zona di Caldaro. Ancora è troppo presto per calcolare i danni. I primi a dare l'allarme sono stati gli agricoltori che coltivano mele, ciliege, pesche e vino tra Vadena a Laives e da Pineta a San Giacomo. I chicchi di ghiaccio sembra che abbiano distrutto gran parte della coltivazione. Ma già dalle prime stime, sembra che nelle zone colpite oltre il 50 per cento del raccolto è andato distrutto. Lo comunica Helmuth Alessandrini del Bauernbund, che è stato chiamato dagli agricoltori e si è precipitato sul posto per vedere con i propri occhi i danni. «Spaventosa l'area vasta colpita questa volta dalla grandine», commenta Alessandrini.

Il maltempo, infatti, si è esteso da Bolzano fino a Caldaro. Oltre mille ettari di terreno sono stati colpiti dalla grandine, distruggendo oltre la metà della raccolta delle mele tra Vadena e Frizzi Au. Davanti allo stesso disastro si sono ritrovati gli agricoltori di Caldaro che non hanno coperto gli alberi con reti protettive. Il lavoro duro di tanti mesi distrutto in mezz'ora. Il maltempo, infatti, dai primi accertamenti, ha distrutto centocinquanta ettari di terreno coltivato, di cui cinquanta ettari sembrano essere andati distrutti completamente.

Lo conferma la portavoce degli agricoltori della zona Caldaro Annelies Ambach: «La grandine ha danneggiato seriamente soprattutto i frutteti che ci sono attorno al Lago di Caldaro. Purtroppo cinquanta ettari sono distrutti al cento per cento, mentre altri cento ettari hanno riportato danni tra il trenta ed il cento per cento. Un disastro per gli agricoltori». Ma per gli esperti c'era da aspettarselo che il maltempo in arrivo avrebbe danneggiato l'agricoltura. Troppi mesi di siccità. Nei prossimi giorni il problema verrà affrontato nelle zone colpite dai rispettivi responsabili del Bauernbund, che dovranno stimare i danni. Probabilmente gli agricoltori chiederanno aiuto anche alla Provincia.

Tre anni fa un altro temporale con grandine aveva distrutto diverse coltivazioni a Bolzano, in val Venosta e a Merano. I chicchi di ghiaccio aveva raggiunto la grandezza di una noce. Questa volta i chicchi erano più piccoli, ma non meno «dannosi». Le mele, infatti, hanno subìto diversi danni alla buccia e quindi non potranno essere vendute a pezzo pieno in questo stato. Ciliegie e pesche, invece, si sono staccate dagli alberi. Solo il venti per cento degli agricoltori altoatesini usa rete protettive contro la grandine: in mezz'ora erano stracolme di chicchi di ghiaccio e sono state svuotate dagli agricoltori giunti sul posto per salvare il salvabile.

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