La maggioranza a 26 con Benussi

La fiducia in aula. Holzmann e CasaPound si astengono. Centrodestra spaccato



BOLZANO. Zitta, zitta la maggioranza che sostiene Renzo Caramaschi e la sua giunta è passata da 25 a 26. E i contrari si sono ridotti a 15. È questo il combinato disposto che ha prodotto, nella notte della fiducia di giovedì, il "sì" inatteso di Giovanni Benussi che si è aggiunto a quello scontato di Pd, Svp, Verdi, Gennaccaro e Lista Caramaschi. Con in aggiunta, l'uscita dall'aula (l'astensione non è prevista) di Giorgio Holzmann e dei tre di CasaPound al momento del voto. Altrettanto inattesa. Questa «maggioranza salita a 26» è al centro di due durissimi comunicati della Lega e di Uniti per Bolzano. E «i quattro consiglieri che si definivano di centrodestra passati al centrosinistra», saranno al centro di una conferenza stampa convocata in tutta fretta per questa mattina proprio da Carlo Vettori. Che avrà al suo fianco Alessandro Urzì. I due sono furiosi. Soprattutto quest'ultimo. «Holzmann ha calato la maschera», ha detto il consigliere provinciale. Per il quale «l'alto tradimento» di Holzmann e Benussi era già stato consumato «quando i due si opposero alla candidatura unitaria di Tagnin». Nella destra storica bolzanina, a cui sia Urzì che Holzmann appartengono da sempre, l'uso della parola "tradimento" indica qualcosa di più che non una valutazione politica, entrando invece direttamente nella sfera della morale identitaria, nello spirito d'appartenenza al solco di una tradizione valoriale. Insomma, volano gli stracci. In ogni caso più che il "sì" di Benussi, che lui stesso spiega essere giunto per "stima personale" nei confronti del nuovo sindaco, è l'atteggiamento di Giorgio Holzmann ad essere al centro della polemica, essendo stato l'ex parlamentare l'anima dell'opposizione interna allo schieramento quando si era trattato di condividere il patto salvinian-berlusconiano tra Urzì, Elisabetta Gardini e Fugatti . Viene guardato con meno astio quello che è accaduto all'interno di CasaPound. Che lo stesso Puglisi Ghizzi, il capogruppo, giustifica col fatto di non aver avuto il tempo materiale di valutare il programma della giunta. Anche nell'area, la loro fuoriuscita dall'aula non è oggetto di valutazioni definitive. «Forse sono stati malconsigliati» azzarda qualcuno. Insomma, sarebbero non compagni ma "camerati che sbagliano". La rottura nel centrodestra, comunque, è ormai certificata. Si tratterà di capire, d'ora in avanti, se al voto di Benussi e al non voto di Holzmann seguiranno azioni politiche più compiute nei confronti della maggioranza. O se ad uno dei due verrà assegnata la presidenza di qualche commissione. (p.ca.)













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