«La nostra immagine va corretta»

Il deputato Svp Alfreider: «Con i vitalizi è stata data un’impressione sbagliata, va salvaguardato un sistema che funziona»



BOLZANO. Odiata e, soprattutto, invidiata dalle altre Regioni, perché considerata fonte di enormi risorse e privilegi, mai come in questo periodo di crisi e di tagli, l’autonomia è stata sotto attacco. «Autonomia provvisoria?», ha scritto sul giornale di ieri il nostro direttore Alberto Faustini. In bilico e a rischio. Riuscirà a resistere alle pressioni del governo Renzi, che, alla disperata ricerca di fondi, sta tentando con ogni mezzo di svuotare le casse delle due Province; oltre che della stampa e della politica nazionale che non perdono occasione per sostenere che l’autonomia, quella di Trento ancor più di quella di Bolzano, non ha più ragion d’essere. Il rischio, che tutto venga rimesso ogni volta in discussione, è tale che proprio sabato i deputati della Svp fino all’ultimo sono stati tentati di non partecipare al voto sulla legge di stabilità, perché l’accordo finanziario, firmato a Roma dal presidente della giunta altoatesina Kompatscher e di quella trentina Rossi, non c’è nel documento. Poi sono arrivate le assicurazioni del sottosegretario Gianclaudio Bressa che ha dato garanzie sul fatto che l’accordo verrà inserito nella legge di stabilità in Senato. Tutti questi elementi assieme conducono inevitabilmente all’interrogativo, che è contenuto nell’editoriale di ieri del direttore Faustini: l’autonomia è provvisoria? Ovvero, siamo di fronte all’ultimo atto di una guerra che parte da lontano?

Lo abbiamo chiesto al deputato della Stella alpina Daniel Alfreider e al senatore Francesco Palermo (Pd-Svp).

«È dal 2010 - dice Alfreider - che l’autonomia è sotto attacco: da quando la crisi ha cominciato a mordere. Ci sono stati tagli per tutti, ma le altre Regioni hanno cominciato a farci le pulci. L’equazione è ormai: Provincia a statuto speciale uguale privilegi. Non è così».

Un po’ però lo è e la vicenda dei vitalizi non ha certo aiutato. Anzi, ha dimostrato che anche il Trentino- Alto Adige non è poi così diverso dalle altre realtà.

«Tanto per cominciare sulla vicenda dei vitalizi con la legge approvata a luglio si è subito corretto il tiro. E comunque noi tutti i giorni cerchiamo di far passare innanzitutto il concetto che i maggiori fondi, di cui disponiamo, non servono a finanziare privilegi, ma per la gestione delle competenze in più che abbiamo. Se nelle altre Regioni il federalismo non ha funzionato è perché si è commesso l’errore di parlare solo di trasferimenti invece che di competenze. Per noi l’accordo finanziario, firmato a Roma nelle settimane scorse e che verrà inserito nella legge di stabilità al Senato, è importante, perché ci servono continuità e sicurezza sui bilanci, per programmare e gestire».

Ma continuare a buttare sul piatto il binomio fondi-competenze basterà a mettere in “sicurezza” l’autonomia?

«No, non basta più. Noi dobbiamo far capire al governo e a chi ci invidia per quello che siamo riusciti a costruire in 70 anni, che non stiamo difendendo privilegi, ma un sistema di società, dove - è dimostrato - le cose funzionano meglio che altrove».

Anche il senatore Palermo è convinto che in questo clima non basterà più dire che l’Alto Adige ha più fondi perché gestisce competenze che altri non hanno, in quanto a carico dello Stato. «Noi dobbiamo innanzitutto evitare di farci degli autogol, come nel caso dei vitalizi, e poi siccome l’equazione fondi-competenze non serve più come antidoto, dobbiamo mettere sul piatto la capacità di governo».

In concreto?

«Dobbiamo dimostrare che abbiamo un sistema istituzionale che vale, per cui bisogna accelerare sulla riforma della pubblica amministrazione e della sanità; bisogna, cosa che stiamo facendo, modificare lo statuto. Tutto ciò ci consente anche di avere un tessuto sociale che tiene, mentre nel resto d’Italia si sta sfaldando».(a.m)













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